L’export agroalimentare siciliano è da sempre considerato una delle eccellenze italiane del mondo, sinonimo di qualità e frutto della ricca tradizione, dell’esperienza e dell’intraprendenza degli imprenditori dell’Isola. Un ruolo importante è quello giocato dal comparto enogastronomico, che ha conosciuto un recente boom nelle vendite sia in Italia che verso i clienti internazionali. Un fenomeno interessante che è stato osservato anche da EGO International, compagnia riminese del settore, che ha pubblicato sul suo sito web (egointernational.it) e sulla pagina Facebook ufficiale interessanti approfondimenti sul tema.
Stando alle opinioni degli esperti, infatti, la Sicilia è una delle regioni che più importanti se si guarda alla crescita nel tempo delle sue esportazioni di vino. Un aumento che tocca specialmente le etichette più prestigiose: le recensioni espresse dal Consorzio indicano come nei primi mesi dell’anno scorso si poteva già contare un aumento considerevole di aziende che imbottigliavano Doc Sicilia. EGOInternational commenta positivamente lo stato del comparto enologico regionale, evidenziando come il mix di qualità, tradizione e innovazione riesca a fare la forza delle migliori bottiglie Made in Sicily. Importante anche la quantità di vino prodotto: l’Isola ospita la maggiore superficie vitata d’Italia (ben 38.935 ettari), e si posiziona quarta, dopo Veneto, Emilia Romagna e Puglia. Le recensioni di EGOInternational trovano riscontro anche nei dati e nei pareri positivi degli altri osservatori: Coldiretti, per esempio, già da tempo aveva evidenziato la crescita dei prezzi del vino siciliano, indice di qualità e di apprezzamento da parte dei clienti italiani e internazionali.
EGO International, pareri e commenti sulle opportunità di mercati esteri
I mercati di destinazione più interessanti per le esportazioni italiane sono da sempre quelli del vecchio continente, in primis Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Tuttavia, per quanto riguarda il vino siciliano, spiccano anche mercati asiatici come la Cina ed il Giappone, sempre più interessati alle eccellenze agroalimentari dell’Isola. Ego International riporta anche i buoni risultati dell’enologia regionale in Russia e Canada. Gli ultimi trend sembrano inoltre indicare un aumento dell’interesse da parte degli imprenditori verso le potenzialità del mercato nordamericano, un dato confermato anche dal Consorzio Doc Sicilia che indica come gli Stati Uniti siano uno dei Paesi verso i quali l’associazione stia puntando maggiormente. Opinioni e stime condivise anche da EGO International: secondo le recensioni della compagnia di Rimini, il vino italiano ha conquistato la quota maggioritaria del mercato statunitense scalzando la Francia, un dato che indica anche ai produttori siciliani le grandi opportunità che il grande Paese riserva.
L’importanza della tutela e della certificazione
Se certamente la quantità di prodotto gioca una parte importante, è sulla qualità che le aziende vinicole e le cantine siciliane intendono investire. Sono infatti le caratteristiche particolari del vino locale a dare alle bottiglie dell’Isola la forza di competere nel contesto internazionale. Motivo per cui la certificazione e la protezione delle denominazioni sono fondamentali, sia per garantire al cliente finale un prodotto autentico, sia per tutelare il produttore.
Si tratta di un percorso che coinvolge sia le cantine che le associazioni degli imprenditori, oltre che il consorzio, e che inizia già a dare i suoi frutti. Le cantine dell’Isola aprono la strada e indicano alle PMI e alle aziende siciliane la via per competere sui mercati internazionali: qualità, competenza e passione per un prodotto capace di conquistare i palati degli amanti del vino di tutto il mondo.