Modera l’incontro e la presentazione del libro di Dionigi, “Il presente non basta”, il giornalista Salvo Fallica
Il latino una lingua desueta? Niente di più falso, molti dei termini di questa lingua li ritroviamo persino nel linguaggio internettiano. La sua insospettata, per molti, contemporaneità viene spiegata, nel suo ultimo libro Il presente non basta. La lezione del latino, edito da Mondadori, da Ivano Dionigi. La presentazione di quest’interessante lavoro letterario avrà luogo giovedì 23 marzo, alle 8:30, al liceo classico “Mario Rapisardi” di Paternò.
A moderare l’incontro il giornalista Salvo Fallica. Saranno presenti, tra gli altri, il dirigente scolastico Egidio Pagano, e i docenti: Maria Laudani, Turi Nicosia e Rosario Scalia.
Ivano Dionigi è professore ordinario di Lingua e Letteratura Latina, presidente della Pontificia Accademia di Latinità, fondatore e direttore del Centro Studi “La permanenza del Classico” dell’Alma Mater Studiorum, all’Università di Bologna, di cui è stato rettore dal 2009 al 2015.
Insomma un esperto della classicità, che fugherà se mai ancora ci fossero, gli ultimi dubbi sulla valenza culturale e formativa del latino, una lingua che unisce, non soltanto come multidisciplinarità.
In un periodo in cui le disgregazioni, i nazionalismi sembrano riemergere, bisogna forse ricordare come questa lingua sia stata parlata in Europa per diversi secoli, a sancire, probabilmente, anche, un’autorevolezza politica oggi offuscata.
«Il latino evoca un lascito non solo storico, culturale e linguistico ma anche simbolico: si scrive latino, ma si legge italiano, storia, filosofia, sapere scientifico e umanistico, tradizione e ricchezza culturale – scrive Dionigi nell’opera –. Non è un reperto archeologico, uno status symbol o un mestiere per sopravvissuti; è il tramite che – oltre Roma – ci collega a Gerusalemme e ad Atene, l’eredità che ci possiamo spartire, la memoria che ci allunga la vita. È un’antenna che ci aiuta a captare tre dimensioni ed esperienze fondamentali: il primato della parola, la centralità del tempo, la nobiltà della politica».
Il dibattito di giovedì si preannuncia interessante, sul fronte degli argomenti che può suscitare e, del confronto su un tema che dovrebbe riacquisire una centralità nel panorama culturale italiano, quello degli studi umanistici e della spuria dicotomia con gli studi scientifici. Nell’era delle emoji o ‘faccine’ per esprimere sensazioni ed emozioni, dei tweet per esprimere le opinioni, insomma quando il linguaggio sembra ecclissato da un surplus di immagini e l’appiattimento lessicale prendere il sopravvento, il latino ha ancora tanto da insegnare. Il latino è una lingua che sembra custodire l’intrinseca essenza della civiltà.