
La tragedia si consuma in una villetta sulla strada per Nicolosi. Vano il tentativo della madre di salvarlo
Un bambino di un anno e mezzo è morto questa mattina a Mascalucia sbranato da due cani (razza dogo argentino, di proprietà dei genitori) in una villetta di via Del Bosco, la strada che collega il centro pedemontano con Nicolosi, dove il piccolo viveva con la sua famiglia. Rimasta ferita in maniera non grave la madre, la 34enne Maria Crisafulli, che ha tentato di sottrarre il piccolo dalla morsa dei due molossi.
Gli inquirenti hanno accertato che al momento dell’aggressione il bimbo – che si chiamava Giorgio – si trovava nel giardino della villetta, nel quale stava giocando; solo dopo le grida di una vicina di casa, che ha assistito alla tragedia, la madre è intervenuta in soccorso del figlio. Anche lei è stata azzannata dai cani ai quali ha strappato il corpicino del piccolo chiamando i soccorsi. Sul posto è giunta un’ambulanza del 118 e l’elisoccorso, ma al personale sanitario intervenuto non è rimasto altro da fare che constatare la morte, provocata dalle profonde ferite inflitte dai morsi. La signora è stata ricoverata all’ospedale “Cannizzaro”.
Maria Crisafulli risulta iscritta sul registro degli indagati per omicidio colposo. Il Procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, ha detto che si tratta di “un atto dovuto” per procedere all’autopsia del piccolo. L’atto è legato alla necessità di accertare o escludere eventuali comportamenti negligenti da parte della donna. Per eseguire l’autopsia è pertanto necessaria la nomina di un consulente di parte. L’inchiesta è affidata al Pm Fabrizio Aliotta.
Il vicesindaco di Mascalucia, Fabio Cantarella, ha firmato l’atto di sequestro dei due cani, poi narcotizzati e condotti in un canile. Subito dopo, Cantarella ha scritto su Facebook: “E’ un giorno tragico oggi per Mascalucia, vi invito a pregare per il piccolo di poco più di un anno che non ce l’ha fatta e per la madre ferita nel tentativo di strapparlo ai loro cani inferociti. (…) Lasciate che vi confidi solo una cosa con tutta la fede che posso immaginare non riesco ad accettare che un bambino indifeso muoia così. O forse è la mia fede che non è abbastanza forte per comprendere”.