Ogni giorno da diversi anni si scrive articoli inerenti arresti, senza distinzione di genere, estrazione e colore, per spaccio di cocaina, con un evidente aumento esponenziale. Come d’altra parte si evince dalla ricerca del “Global Report on Cocaine 2023” dell’UNODC (Ufficio ONU per il controllo della droga e la prevenzione del crimine), il mercato della cocaina è in continua crescita. C’è sempre più domanda per la polvere bianca e i narcos spingono per soddisfarla. Nel 2020, i campi dei tre Stati sudamericani che da soli forniscono il 90% del totale – Colombia, Brasile e Perù – erano occupati per 234mila ettari da piantagioni di cocaina. La produzione potenziale era del 44% più alta che nel 2006, data del picco storico. Le piantagioni di cocaina, tra il 2013 e il 2017, sono raddoppiate. Il picco è stato raggiunto nel 2018, prima di stabilizzarsi e schizzare di nuovo dal 2021, scrive il report. Negli ultimi tempi sono però anche aumentati i sequestri: +94% tra il 2006 e il 2020. Significa che molta della cocaina che sarebbe dovuta finire sulle piazze di spaccio mondiali è stata bloccata, impedendo una crescita ancora più esponenziale del suo mercato. I sequestri che hanno raggiunto il livello record di quasi 2.000 tonnellate nel 2021.
In crescita l’offerta e il consumo di cocaina
Tuttavia, i numeri mostrano un settore che non riesce a essere arginato. L’aumentata produzione ha in alcune zone del mondo abbassato il costo di vendita. Un chilo di cocaina, confrontando sempre i prezzi del 1990 e del 2020, in Italia è passato dal costare 54mila dollari a 43.770 dollari. In Finlandia si arriva a pagarlo 96.811 dollari Il costo è calato quasi ovunque. In Italia, 33 anni fa un grammo di cocaina costava 108 euro. Tre anni fa ne servivano 91. In Francia prima si stava sui 99 euro, ora sui 75. In Germania si è passati dai 120 agli 83, in Spagna dai 110 ai 67, nei Paesi Bassi dai 66 ai 57, in Belgio – dove dal porto di Anversa passa gran parte di tutto quello che viene smistato in Europa – da 80 euro si è scesi a 60. Il Paese dove la cocaina costa meno è il Portogallo: 38 euro. Si spende anche molto meno invece nell’Europa occidentale e centrale, dove la media è di 84 dollari. Se negli Stati Uniti si viaggia sui 100, più si scende nel Continente americano – avvicinandosi alle piantagioni da cui tutto parte – più crolla il prezzo. Negli Stati centrali si sta sui 20 dollari al grammo, in quelli meridionali sui 10.
In crescita l’offerta e il consumo di cocaina
Anche in Australia e in Nuova Zelanda la polverina bianca è piuttosto costosa: 241 e 230 dollari al grammo. In Giappone si scende poco al di sotto dei 200 dollari (188), così come Indonesia e Algeria (entrambe a 183 dollari). Le differenze di prezzo nel mondo sono marcatissime. Tra le Nazioni dove la cocaina costa di più ci sono ad esempio Mauritius (nel 2018 si arrivava a 442 dollari), Macao (413 dollari nel 2019), gli Emirati Arabi Uniti (401 dollari nel 2020), la Corea del Sud (341 dollari nel 2020) e il Kuwait (329 dollari nel 2019). In Arabia Saudita – dove non solo lo spaccio, ma anche soltanto il consumo di cocaina, rischia di provocare la pena della condanna a morte – per un grammo si arriva a pagare 533 dollari. Il Global Report on Cocaine 2023 descrive nei dettagli come la coltivazione della coca sia aumentata del 35% dal 2020 al 2021, un livello record e l’aumento su base annua più marcato dal 2016. L’aumento è il risultato sia dell’espansione della coltivazione della coca sia dei miglioramenti nella produzione di cocaina. Il processo di conversione della pianta di coca in cloridrato di cocaina* (conosciuta a volte come crack, è una forma fumabile di cocaina, essa viene poi assunta inalando il fumo dopo aver surriscaldato i cristalli). La forte crescita dell’offerta è stata accompagnata da un aumento altrettanto simile della domanda, con molte aree che hanno mostrato un aumento costante dei consumatori di cocaina negli ultimi dieci anni. Anche certo turismo appare indirizzato alla ricerca di luoghi con più disponibilità nell’offerta e costi contenuti. Sebbene però il mercato della cocaina rimanga piuttosto concentrato nelle Americhe e in alcune parti dell’Europa, nel report si avverte che esiste un forte potenziale per una grande espansione anche in Africa e Asia.
In crescita l’offerta e il consumo di cocaina
La cocaina causa forte dipendenza psichica e fisica in chi ne fa uso. Dopo gli effetti di carattere eccitatorio, infatti, il consumatore di cocaina si sente spossato, stanco e completamente senza energie. Questo lo spinge a ripetere l’assunzione della droga per rivivere il temporaneo benessere. Il soggetto dipendente dal consumo di cocaina modifica nel lungo termine e sempre più radicalmente la coscienza di sé e la percezione delle proprie azioni rispetto all’ambiente. Inoltre, a causa degli effetti della cocaina sia di tipo psicotropo sui freni inibitori, sia di tipo fisiologico sulla libido e sulla capacità erettile negli uomini. Il consumo di cocaina induce ripercussioni quali psicosi e alterazioni della gratificazione. Oltre a questi danni del cervello, l’atto di “sniffare” determina un danneggiamento progressivo dei tessuti interni e dei capillari del naso, con riduzione notevole della capacità olfattiva, può comportare frequenti perdite di sangue dal setto nasale, ulcere, perforazione delle cartilagini, con danni che possono portare alla necessità di interventi di chirurgia plastica. L’iperattivazione dell’apparato cardiovascolare, insieme con la vasocostrizione provocate dalla cocaina, sono causa di infarto e ictus.
In crescita l’offerta e il consumo di cocaina
La cocaina, però, produce soprattutto danni a livello psichico, il consumo prolungato, infatti, porta a una progressiva modificazione dei tratti della personalità in senso paranoideo: prevale il sospetto, l’irritabilità, la sensazione di trovarsi in un ambiente ostile fino, talvolta, al delirio paranoide. Il cocainomane è convinto di essere spiato, perseguitato, il tono dell’umore è disforico, in certi casi presenta allucinazioni. Frequenti sono gli attacchi di panico e uno stato di profonda depressione, che può durare anche alcune settimane. La cocaina si distingue da altre sostanze psicotrope per l’elevata sensazione di adattamento che induce nel soggetto che l’assume ai ritmi di attività psico-fisica propri dell’attuale società (nella quale è sempre più richiesta e declamata la performance) e per il suo enorme grado di diffusione nelle comunità occidentali.