L’intelligenza artificiale è ormai un argomento mondiale che sembrerebbe dovere cambiare il pianeta. Non c’è politica o media che non la ponga in agenda. E per carità, giustamente e opportunamente, anzi, aggiungerei (come sostengo da sempre anche per lo studio dei diritti e doveri) che si dovrebbero dare più informazioni cadenzate, soprattutto ai nostri ragazzi a cominciare dalla scuola dell’obbligo, poiché loro in particolare, da presumersi, si ritroveranno questa realtà artificiale come fosse quasi un’altra specie vivente.
Tuttavia, più di una volta mi sono ritrovato ad avere come stigmatizzati articoli, immagini o video, ritengo, da parte dell’intelligenza artificiale dei social, nonostante fossero di provenienza delle nostre Forze dell’ordine. Peraltro sono particolarmente attento nel riproporre al pubblico i comunicati di tali istituzioni, sia per una questione di dovuto rispetto al lavoro delle stesse e pure in quanto li ritengo uno dei pochi, rimasti, spaccati di verità quotidiana dai quali c’è molto da imparare per comprendere meglio la nostra società e quanto annesso e connesso.
Stamani, l’ultimo caso in cui ho ricevuto una sorta di biasimo, ritengo, dall’intelligenza artificiale del social, che mi notifica ”La nostra tecnologia ha mostrato che questo post è simile ad altri che violano i nostri Standard della community in materia di Contenuti forti e violenti. Non consentiamo alle persone su Facebook di condividere contenuti che mostrano violenza esplicita”. L’immagine di copertina, come anche il contenuto dell’articolo, ritengo, dimostrano che non c’è nulla di vero si quanto comunicatomi.
Non mi sposta più di tanto, però, ritengo inquietante che un’intelligenza artificiale e peraltro di tutta evidenza, almeno nella fattispecie, travisante, possa decidere con evidente semplicismo su ciò che è lecito e ammissibile o su quanto viola pseudo regole e norme.
Per dovere di cronaca aggiungo che la notifica prosegue, dicendo “Cosa significa per te. La nostra tecnologia mostrerà questo post più in basso del solito nel feed. Le persone possono vederlo, ma è possibile che debbano scorrere più volte verso il basso. I tuoi post futuri non subiranno conseguenze. Scopri di più. Cosa puoi fare. Se ritieni che abbiamo commesso un errore, puoi richiedere un controllo. Se elimini il tuo post o se il tuo post è stato rimosso da Facebook, non potrai richiedere un controllo. Potresti avere il diritto di impugnare la nostra decisione nei tribunali del tuo Paese. Potresti anche rivolgerti a un organismo di risoluzione delle controversie certificato”.
Ma figurarsi. Già ci bastano e pure snervano se non anche sfiancano la vita le interminabili e costose quanto imprevedibili, controversie nel mondo reale.