“Quarto Grado” si occupa della vicenda della 19enne biancavillese rinvenuta cadavere in una villetta di Adrano la mattina del 24 luglio 2010
A pochi giorni dalla sentenza, prevista per il prossimo 27 giugno ,”Quarto Grado” (la trasmissione giornalistica di Rete 4 sui casi irrisolti della cronaca) si è tornato ad occupare, nella puntata di venerdì scorso 14 giugno, del processo per la morte di Valentina Salamone, la 19enne biancavillese rinvenuta cadavere la mattina del 24 luglio del 2010 in una villetta di Adrano, e della cui morte è chiamato a rispondere il 37enne adranita Nicola Mancuso, che al tempo intratteneva una relazione extraconiugale con la ragazza. Il Sostituto procuratore della Repubblica di Catania, Sabrina Gambino, per Mancuso – attualmente detenuto per una condanna definitiva a 14 anni di carcere per droga – ha chiesto l’ergastolo.
Secondo l’accusa, Nicola Mancuso, sposato e padre di tre figli, avrebbe ritenuto quella storia ormai solo un fastidio che avrebbe potuto compromettere la sua serenità familiare: da qui la decisione estrema. Le indagini hanno fatto emergere sul luogo del delitto la figura di un complice, un uomo al momento sconosciuto e indicato come “ignoto 1”. Quarto Grado di venerdì ha ricostruito l’intera vicenda della morte di Valentina, dapprima archiviata frettolosamente come suicidio, poi riemersa come omicidio per evidenti incongruità, a cominciare dall’altezza della ragazza, che non avrebbe potuto raggiungere la trave di ferro dov’era legata la corda che le stringeva il collo per inscenare il suicidio. Ospite in studio Agata Salamone, sorella della vittima.
In alto il servizio di “Quarto grado” che ricostruisce la vicenda. In basso l’intera puntata del 14 giugno: di Valentina Salamone si inizia a parlare da 1 ora 11 minuti 15 secondi.