Di rientro il sindaco Nino Naso che ha seguito le fasi preparatorie ed il lancio
È ufficialmente iniziata la missione dell’Esa “Beyond” che ha condotto sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) l’astronauta italiano Luca Parmitano originario di Paternò. Insieme a lui altri due astronauti: il russo di Roscosmos Alexander Skvortsov e l’americano della Nasa Andrew Morgan. La navetta Soyuz MS-13 è partita sabato 20 luglio (cinquantenario dello sbarco sulla Luna) dal cosmodromo russo di Baikonur, in Kazakistan, alle 18. L’attracco al modulo di servizio è avvenuto alle 00:48, ma l’apertura del portellone è avvenuta alle 03:04.
Parmitano, Skvortsov e Morgan sono stati accolti a bordo dai colleghi Christina Koch e Nick Hague della Nasa e da Alexy Ochivin di Roscosmos, al momento comandante della Stazione. Tutti insieme, attualmente, formano l’equipaggio a sei della Expedition 60. Dopo l’ingresso nella stazione, per gli astronauti appena arrivati è giunto il momento della telefonata alle famiglie: Parmitano ha parlato con la moglie e con le due figlie.
Per oltre sei mesi, Astroluca (il nickname su Twitter di Parmitano) resterà sulla Stazione Spaziale e porterà a termine 200 esperimenti internazionali e 50 europei, di cui sei dell’Agenzia spaziale italiana. A ottobre, l’astronauta etneo prenderà il comando della stazione, diventando il primo italiano a guidare l’Iss. In Kazakistan ha assistito a tutta la fase preparatoria prima della partenza, il sindaco di Paternò Nino Naso, diventato vero e proprio reporter per le testate locali. Il primo cittadino ha inviato foto, video e audio su questa emozionante avventura.
Peccato che Naso, nella foga da lancio, abbia commesso una imperdonabile ingenuità: ha infatti ricondiviso sul suo profilo Facebook un video della testata on line LiveSicilia nel quale Parmitano saluta la città di Paternò e cita una lettera del sindaco che, al tempo del video (2013), era Mauro Mangano. Naso avrebbe dovuto specificare che era un video di sei anni prima e, probabilmente, non l’ha fatto perché, seppur in minima parte, Mangano gli avrebbe fatto ombra. Alla fine, un peccato veniale che social e la testata “Il Corriere Etneo” non hanno perdonato al sindaco spaziale.