Il feretro è stato condotto dall’abitazione fino in chiesa, sulle spalle degli amici scout
Giornata di dolore e lutto cittadino, oggi, a Paternò dove tanti amici e conoscenti si sono stretti attorno ai parenti e al feretro di Andrea Mudò, per la celebrazione delle esequie che si sono tenute all’interno della chiesa di Santa Barbara. Andrea era morto lo scorso mercoledì a Tonnarella di Furnari mentre faceva il bagno in mare insieme ad alcuni amici, a seguito di un probabile malore. La bara bianca è giunta in chiesa intorno alle 11:00 portata a spalla dagli amici scout del gruppo “Paternò 4”, una seconda famiglia di Andrea, che in queste giornate ha vissuto parallelamente alla famiglia di Andrea, l’angoscia della dipartita di uno di loro. A dare l’avvio al triste rito delle esequie, sono stati gli amici scout, che hanno preso spunto dal “rito della partenza” per dare il loro ultimo saluto ad Andrea. La “Partenza” è il momento con si conclude il proprio cammino educativo nell’ambito dello scautismo, espressione della consapevolezza di essere in grado di proseguire il proprio cammino nella società da soli, manifestando nella vita di tutti i giorni lo “stile” maturato tramite l’esperienza scout che si è vissuta.
Poi, il saluto, è toccato ai compagni di classe del liceo artistico “Lazzaro” di Catania e al primo cittadino di Paternò Nino Naso, il quale ha ricordato come il ragazzo fosse «coraggioso e amante della vita. La comunità piange e perde un’altra perla». Carico di emozione ed orgoglio l’intervento della madre che ha ricordato il figlio come un regalo prezioso ricevuto, un sole che riscaldava con l’allegria contagiosa. «Amore mio – ha detto la mamma – ero a conoscenza del grande amore che nutrivi per tutti ma solo oggi ne comprendo la grandezza. Adesso cerca di darci forza».
Omelia affidata a padre Nunzio Chirieleison che ben conosceva il ragazzo e che abitava nello stesso palazzodi Andrea. «Questa nostra assemblea, oggi, anche se non nasconde il dolore e lo sgomento per la perdita del nostro comune giovane amico, si apre però alla certezza della beata resurrezione» ha esordito il sacerdote. «Nella famiglia, Andrea ha trovato il sostegno, l’educazione, la cura, attraverso la vicinanza di tutti i suoi cari. Questo ci dice che ancora oggi dobbiamo credere alla famiglia come luogo di incontro, di crescita e non come realtà marginale o di incomodità, o scontro, o purtroppo talvolta come una “stazione di servizio” dove si soddisfano le proprie esigenze personali ma ci si chiude alla comunione e alla relazione. Insieme al valore della famiglia, Andrea è stato sostenuto dalla ricerca di Dio e dalla fede, attraverso i contenuti, le attività e il servizio che lo scoutismo prevede. Prega per i tuoi nonni, per la zia, e per tutti coloro che in terra hai conosciuto. Prega per la nostra città, perché diventi sempre di più comunità capace di manifestare l’amore, la fratellanza e la fede. Arrivederci in paradiso Andrea». Il feretro bianco, è stato poi salutato, all’uscita della chiesa, da un lungo applauso e dal lancio di palloncini bianchi e colorati in cielo.