Il collegio difensivo segnala anche gli avvocati che hanno assunto atteggiamenti pubblici contrari al codice deontologico verso i colleghi e i giornali che hanno pubblicato il nome dei ricorrenti
La questione sospensiva Tar dell’ordinanza del sindaco di Paternò sulla chiusura delle scuole a causa della pandemia in corso da covid-19 (che il primo cittadino aveva sbarrato sino al 3 dicembre), non si esaurirà il 16 dicembre davanti alla giustizia amministrativa, ma avrà un’appendice penale. Il collegio difensivo dei genitori che hanno avanzato (e ottenuto) al Tribunale amministrativo regionale la richiesta di sospensione dell’ordinanza, formata dagli avvocati Sara Borzì, Giuseppe Lo Presti, Alfredo Minutolo, Maria Grazia Pannitteri, Stefania Salamone, annuncia in una nota di “star provvedendo a difesa dei propri assistiti, vilemente attaccati sui social, ad inoltrare circa trenta querele verso utenti Facebook, ed esposti nei confronti delle testate giornalistiche che hanno incautamente pubblicato i nomi dei ricorrenti, e nei confronti degli avvocati che hanno assunto atteggiamenti pubblici contrari al codice deontologico verso i colleghi”.
Come si ricorderà, contro l’ordinanza del sindaco di Paternò, Nino Naso, che aveva chiuso le scuole paternesi fino al 3 dicembre per l’emergenza covid, dodici genitori si erano rivolti al Tar di Catania per chiedere la sospensiva dell’ordinanza e la successiva illegittimità. Il Tar ha accolto la sospensiva fissando per il 16 dicembre la nuova udienza (rileggi l’articolo).