Scrive il Tar: “persino per le aree ad alta criticità (zone rosse) è prevista la didattica in presenza nelle scuole elementari”
A Paternò tutti nuovamente in aula alla Scuola dell’Infanzia e alla Scuola Primaria. L’ordinanza del sindaco Nino Naso che ha interrotto le lezioni fino al 3 dicembre, è stata sospesa dal Tribunale amministrativo regionale di Catania (Terza sezione, presieduta da Daniele Burzichelli), a cui si era rivolto un gruppo di genitori che ha presentato una istanza tramite i legali Rosaria Anna Borzì, Giuseppe Lo Presti, Maria Grazia Pannitteri.
Secondo il Tar l’ordinanza sindacale “interferisce, in modo non coerente, con l’organizzazione differenziata dei servizi scolastici disposta dal sopravvenuto Dpcm in data 3 novembre 2020, il quale colloca la Sicilia tra le aree a media criticità (zona arancione), anche tenuto conto che persino per le aree ad alta criticità (zone rosse) è prevista la didattica in presenza nelle scuole elementari”.
Ed ancora, per il Tar “non emergono puntuali e significative ragioni particolari per le quali il Comune di Paternò non debba allinearsi alle decisioni nazionali in materia di istruzione”. Dunque, il primo cittadino paternese, probabilmente per assecondare l’umore generale dei genitori, ha adottato un provvedimento che, almeno per la sospensiva del Tar, sarebbe illegittimo, in quanto non giustificato dal livello di contagi anche nella popolazione scolastica.