Nel pomeriggio di martedì scorso, un 39enne catanese ha chiamato il 112 richiedendo l’intervento di una pattuglia, poiché era stato appena aggredito nei pressi della rotatoria antistante il centro commerciale “Le Zagare” di San Giovanni La Punta. Coordinati dalla Centrale Operativa, i militari della Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania sono giunti sul posto in una manciata di minuti, trovandosi di fronte alla persona che aveva richiesto i soccorsi, riversa a terra nei pressi della sua vettura, poiché ferita alla tibia sinistra con un colpo di pistola. Quest’ultimo, non in apparente pericolo di vita, è stato velocemente trasportato in ambulanza presso il Policlinico di Catania, dove ha subito un intervento chirurgico per l’estrazione del proiettile.
Immediato l’avvio delle indagini, a cui hanno preso parte anche i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania. Mentre quindi la Sezione Investigazioni Scientifiche dell’Arma procedeva ai rilievi tecnici sul luogo dell’aggressione, gli altri militari operanti hanno passato al setaccio la zona interessata, recuperando sia le immagini delle telecamere di videosorveglianza, che le dichiarazioni dei testimoni.
Tale attività, nel giro di un paio di ore, ha consentito una prima ricostruzione della dinamica dell’episodio delittuoso, secondo la quale il 39enne, intorno alle 15,15, al termine di un incontro prefissato e un breve scambio di battute, avrebbe subito una cruenta aggressione da parte di 3 uomini, che dopo averlo malmenato con pugni e una mazza da baseball, avrebbero sparato verso di lui 2 colpi d’arma da fuoco, colpendolo una sola volta alla gamba. I tre, compiuto l’efferato gesto, sarebbero poi subito fuggiti in direzioni diverse, due a bordo di una Smart nera, risultata poi a noleggio e uno in sella a uno scooter.
Gli aggressori, all’esito delle serrate attività investigative poste in essere dai Carabinieri, già nel corso del pomeriggio sarebbero stati identificati in un pregiudicato 50enne, ritenuto affiliato al clan Santapaola – Ercolano, nel figlio di quest’ultimo, 22enne incensurato, che avrebbe usato nella lite la mazza da baseball e in un ragazzo sempre incensurato di 26 anni, che sarebbe verosimilmente l’autore degli spari. Il motivo del contendere sarebbe da ricondurre a un dissidio di natura privata, probabilmente riconducibile all’attività lavorativa della vittima.
Compresi quindi i contorni della vicenda, i militari dell’Arma hanno immediatamente organizzato un articolato dispositivo di ricerca sul territorio, volto al rintraccio dei presunti colpevoli, composto da pattuglie con colori d’istituto e Carabinieri in borghese. E’ stato così possibile, in serata, bloccare sia il 50enne, individuato mentre percorreva, alla guida di un altro veicolo, via Giuffrida a Catania, sia il figlio, reperito presso la loro abitazione a Misterbianco.
I due sono stati accompagnati presso gli Uffici del Comando provinciale Carabinieri di Catania, dove sono stati sottoposti all’accertamento della presenza di polveri da sparo sugli indumenti, al fine di verificare il loro coinvolgimento nel fatto di fuoco. Il terzo complice, il 26enne, ben consapevole delle serrate attività di ricerca sviluppate attorno a lui dai militari, si è infine presentato spontaneamente nel pomeriggio del 2 novembre presso la Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania. I tre uomini sono stati denunciati per lesioni personali aggravate e porto abusivo di armi.
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