Papa Francesco: «Voi avete nel vostro Dna questa vocazione ad annunciare vivendo in famiglia, sull’esempio della Santa famiglia, in umiltà, semplicità e lode»
Sono più di 3500 i fratelli del Cammino Neocatecumenale siciliani – oltre 1500 quelli provenienti dalle parrocchie della provincia di Catania, tra cui anche tanti neocatecumenali di Biancavilla, Adrano, Paternò e Bronte – che questa mattina hanno preso parte all’incontro presieduto da papa Francesco nella spianata di Tor Vergata a Roma per festeggiare la ricorrenza del cinquantesimo anniversario della nascita di questo cammino di fede, frutto del Concilio Vaticano II. L’incontro, fortemente voluto dagli iniziatori del Cammino Neocatecumenale Kiko Argüello e padre Mario Pezzi accompagnati da María Ascensiòn Romero – che dopo la morte di Carmen Hernández la sostituisce nell’equipe internazionale di catechisti – ha trovato grande accoglimento del pontefice il quale durante l’udienza privata dello scorso 4 settembre “ha esortato Kiko e padre Mario a proseguire nell’impegno per l’evangelizzazione e ha riconosciuto i frutti che il Cammino porta in tutto il mondo”, ribadendo così ancora una volta l’appoggio della Chiesa nei confronti di questo Cammino.
Un incontro emozionante, per i circa 150 mila partecipanti, che hanno anche potuto vedere da vicino papa Francesco durante il percorso a bordo della papamobile che ha attraversato i vari settori realizzati ad hoc per l’occasione. Secondo alcune indiscrezioni, sembrerebbe essere stato lo stesso pontefice a comunicare agli organizzatori, l’intenzione di arrivare a quanti più fratelli possibili. Presenti all’incontro anche 16 cardinali e 90 vescovi provenienti da tutto il mondo. È stato poi lo stesso Kiko Argüello dal leggio allestito sul palco, ad elencare al papa tutte le nazioni presenti all’incontro.
La lettura del vangelo di Matteo incentrato sull’invio dei discepoli ad evangelizzare il mondo ha introdotto i presenti alle parole del Santo padre in gran parte incentrato sullo spirito missionario della Chiesa. «Sono felice di incontrarvi e dire con voi grazie. Grazie a Dio e anche a voi. Grazie per il si che avete detto per aver accolto la chiamata del Signore a vivere il Vangelo per evangelizzare. E un grande grazie va anche a chi ha iniziato il Cammino Neocatecumenale 50 anni fa», ha esordito il papa durante il suo discorso. «Dopo 50 anni di Cammino, sarebbe bello che ciascuno di voi dicesse grazie Signore, perché mi hai davvero liberato, perché nella Chiesa ho trovato la mia famiglia, perché nel tuo battesimo le cose vecchie sono passate ed è giunta una vita nuova, perché attraverso il Cammino mi hai indicato il sentiero per scoprire il tuo amore tenero di Padre. Sento di dire qualcosa dal cuore proprio sulla missione, sull’evangelizzazione, che è la priorità della Chiesa oggi. Perché missione è dare voce all’amore fedele di Dio ed annunciare che il Signore ci vuole bene e che non si stancherà mai di me, di te, di noi e di questo nostro mondo del quale forse noi ci scordiamo. È più facile rimanere a casa circondati da chi ci vuole bene, ma non è la via di Gesù. Andate e fate discepoli tutti i popoli. Il vostro carisma è un grande dono di Dio per la Chiesa dei nostri tempi». (leggi il discorso completo). Subito dopo le parole del papa, l’intera assemblea ha intonato il canto di ringraziamento del “Te Deum”.
Nulla è stato lasciato al caso per questa giornata. Dalla location, in memoria dell’incontro dei giovani per la Gmg del 2000 con san Giovanni Paolo II, che ha fortemente sostenuto il Cammino Neocatecumenale, alla data, che inizialmente doveva essere quella dell’8 maggio, ricorrenza della madonna di Pompei tanto cara ai neocatecumenali, ma che per questioni logistiche è stata anticipata di qualche giorno. Il Cammino Neocatecumenale si è infatti diffuso in Italia – e poi nel mondo – proprio dopo un pellegrinaggio degli iniziatori al Santuario Pontificio della Beata Vergine del Rosario di Pompei.
“Cinquant’anni senza un attimo di sosta: viaggi, scrutini, visite a tante comunità a Madrid, Zamora, Barcellona, Parigi, Roma, Firenze, Ivrea. Ascoltando e ascoltando ogni fratello sulla sua vita, le sue sofferenze e la sua storia, illuminandola alla luce della fede, della croce gloriosa di Nostro Signore Gesù”, sono solo alcune della parole tratte dall’introduzione di Kiko al libro “Diari” di Carmen Hernández che racchiudono pienamente questi lunghi anni di evangelizzazione al servizio della Chiesa cattolica. Un itinerario di formazione cristiana, il Cammino Neocatecumenale, ispirato dalla Madonna a Kiko Argüello durante una profonda crisi esistenziale del pittore spagnolo che andò a vivere, insieme ai poveri, nelle baracche di Palomeras Altas a Madrid, presente oggi in circa 1270 Diocesi di 134 Nazioni, con oltre 21 mila comunità in 6.300 parrocchie. Tra i frutti del Cammino, anche 120 seminari diocesani missionari «Redemptoris Mater» dove si stanno formando oltre 2300 seminaristi, ed altrettanti sono già stati ordinati presbiteri in questi anni, che saranno inviati in ogni parte del mondo per evangelizzare.
L’incontro si è poi concluso con la benedizioni da parte di papa Francesco delle croci che sono state consegnate ai sacerdoti itineranti delle 36 “missio ad gentes” e ai responsabili delle 20 “Communitates in missionem”. Le missio ad gentes sono composte da famiglie del Cammino, accompagnate da sacerdoti, che decidono di lasciare ogni certezza – come il lavoro, la casa ed ogni comodità – per offrire la propria vita all’evangelizzazione di luoghi scristianizzati del mondo, su richiesta dei vescovi del posto. Oggi nel mondo sono presenti 216 missio ad gentes composte da 1668 famiglie in missione con quasi 6.000 figli. ”Le comunitates in missionem”, novità per il Cammino, consistono invece nell’invio in zone scristianizzate delle grandi città – in questo caso di Roma – di intere Comunità di fratelli che, concluso questo itinerario cristiano durato 30-40 anni, con una fede adulta, sono pronti ad aiutare i parroci delle periferie nell’azione di annuncio del Vangelo.