Lo scarico dell’impianto vetusto, che immette liquami, sarà spostato più a valle rispetto a dove sfocia attualmente
Si è svolto ieri presso il ristorante “La Ruota” in territorio di Paternò, l’incontro tecnico-operativo di sopralluogo dell’alveo del vallone dove attualmente scaricano le acque provenienti dal depuratore di Santa Maria di Licodia, a seguito di una nota di denuncia inviata dal deputato regionale Angela Foti (M5S) lo scorso 22 aprile. Il depuratore, vetusto e inadeguato, da anni, ormai, scarica liquami che avvelenano i terreni e rende la vita impossibile a causa delle esalazioni ad abitazioni e attività commerciali fra Licodia e Paternò. All’incontro erano presenti rappresentanti dell’Anas, dei comuni di Santa Maria di Licodia e Paternò, dell’Acoset, dell’Asp e dell’Arpa Sicilia – struttura territoriale di Catania. Alla riunione hanno inoltre partecipato alcuni privati cittadini in rappresentanza di coloro che da tempo subiscono le problematiche inerenti lo scarico del depuratore, il deputato dell’Ars 5 stelle Angela Foti ed il gruppo consiliare licodiese “La Scelta”.
Una problematica, quella delle acque nere che fuoriesco dal depuratore licodiese per riversarsi nel vallone Spurpi che, a detta di Roberto Grimaldi dell’Arpa «potranno trovare soluzione strutturale nel momento in cui saranno attuati i lavori di ammodernamento e di ristrutturazione dell’impianto di depurazione di Contrada Serra Orto». Lo stesso Grimaldi si fa comunque promotore della possibilità di realizzazione di un prolungamento dell’attuale condotta di scarico utile a poter oltrepassare il sottopassaggio della strada statale 121 mitigando il problema annoso vissuto dai cittadini.
Perplessità di carattere economico sono quelle emerse dall’intervento dell’ingegnere Gaetano Giuffrida, presente in rappresentanza del comune licodiese in quanto «in funzione del tipo di intervento che dovrà essere realizzato i costi potrebbero essere notevolmente differenti, per cui andrà valutata la possibilità che il comune di Santa Maria di Licodia possa far fronte ai conseguenti oneri economici». È comunque stato evidenziato dallo stesso Giuffrida che per effettuare una variazione dello scarico è necessaria l’autorizzazione da parte del Dipartimento Acque e Rifiuti, dove è comunque in atto un procedimento amministrativo in fase di valutazione da parte dello stesso Dipartimento.
Poco convinto sulla variazione dello sbocco della condotta di scarico è l’ispettore Giuseppe Consalvo della Polizia Municipale paternese in quanto «di fatto comporterà lo spostamento del punto di recapito nel comune di Paternò senza risolvere il reale problema né dal punto di vista ambientale né da quello igienico sanitario».
Il medico Orazio Sidoti dell’Asp ha comunque definito la situazione una «questione annosa la cui soluzione definitiva passa attraverso la ristrutturazione dell’impianto di depurazione ma allo stesso tempo è evidente la sussistenza di un problema di carattere igienico sanitario e di salute pubblica che interessa privati cittadini». Lo stesso medico si è comunque mostrato favorevole allo spostamento come soluzione temporanea alla questione.
Massima disponibilità anche da parte dell’Anas che si è mostrata aperta al rilascio di ogni autorizzazione necessaria in funzione di specifici progetti presentati dagli enti interessati, purchè ogni lavoro di manutenzione sia conforme alle vigenti normative igienico sanitarie a tutela dei lavoratori che dovranno intervenire.
«È assolutamente necessario trovare una soluzione alla questione– evidenziano i cittadini e i rappresentanti delle piccole imprese presenti – in tempi brevi, considerato anche l’approssimarsi della stazione estiva. Le procedure amministrative che sembrano figurarsi, nelle migliori delle ipotesi, non sono compatibili con la sopravvivenza delle attività economiche della zona». Lo stesso onorevole Foti ha garantito l’impegno del proprio gruppo parlamentare al fine di poterne accelerare le varie fasi burocratico-amministrative.