Il provvedimento in seguito ad una denuncia presentata nel 2009 da un proprietario di un terreno danneggiato dal cattivo funzionamento
È stato sequestrato oggi, su disposizione del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania su richiesta della Procura della Repubblica, a seguito di una indagine del Corpo Forestale, l’impianto di depurazione delle acque nere di Santa Maria di Licodia, posto a sud dell’abitato. Il sequestro si è reso necessario per rischi igienico-sanitari e per eventuali danni alle colture. Due persone risultano iscritte nel registro degli indagati. L’impianto, che continua a funzionare, è stato sottratto dalla gestione Acoset e dato temporaneamente in affidamento all’Arpa (Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente), che dovrà assicurare lo svolgimento dell’azione di depurazione in conformità con quanto previsto dalla legge.
La vicenda ha avuto inizio nel 2009, periodo in cui, a causa del cattivo funzionamento dell’impianto, le acque giungevano a valle non perfettamente depurate e con un’alta concentrazione di coliformi fecali, come accertato dagli esami ai campioni prelevati.
Il proprietario di un terreno posto a valle della struttura, proprio per la presenza di acque maleodoranti, presentò una denuncia alla Procura; a questa prima istanza ne seguirono altre. Le analisi effettuate dopo la denuncia hanno evidenziato gravi carenze nella depurazione dei reflui che confluiscono nel vallone Solpa Maneri, denominato Spurpi, affluente del Simeto, con valori di Esherichia coli anche 800 volte superiori al limite massimo indicato dalla legge vigente, chiaro segno della presenza di contenuto fecale.
I livelli di azoto ammoniacale sono risultati tre volte superiori alla norma. Il tutto ha reso palese un fenomeno di inquinamento ambientale, di deterioramento e di compromissione del corpo idrico superficiale, di uno stato di degrado e di alterazione dell’ambiente naturale. Gli uomini del Corpo forestale hanno accertato che le acque a monte dell’immissione della condotta scorrevano limpide; subito dopo, invece, diventavano torbide, maleodoranti e con presenza di schiuma.
L’impianto (nato nel 1979), in seguito, venne riparato, proseguendo a funzionare, apparentemente senza ulteriori problemi, anche se allo stato attuale il complesso di trattamento delle acque risulta privo di autorizzazione allo scarico. Da notizie informali acquisite da Yvii24, negli ultimi tempi l’impianto ha depurato regolarmente.