Le Fiamme Gialle della Tenenza di Lentini (Sr) a seguito di un controllo presso un esercizio commerciale gestito da un soggetto di nazionalità cinese, hanno sequestrato 149.732 prodotti, tra giocattoli e ferramenta varia, per un valore complessivo di oltre 100.000 euro, privi dei requisiti minimi di sicurezza prescritti dal “Codice del Consumo”. Il Comando Provinciale di Siracusa è costantemente impegnato nel contrasto a tutte le condotte illecite che mettono a rischio l’incolumità del consumatore e inquinano il mercato con la vendita di prodotti non conformi agli standard previsti dalle normative europee e nazionali.
LE INDAGINI
In particolare, gli accertamenti svolti dai Finanzieri hanno fatto emergere che tali prodotti non erano conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla vigente normativa, in quanto privi della marcatura CE, di idonea etichettatura, nonché delle prescritte “Avvertenze” e informazioni di sicurezza, in lingua italiana, relative alle caratteristiche e alle dimensioni delle componentistiche delle parti presenti, utili a segnalare che queste ultime, laddove ingerite, avrebbero potuto provocare soffocamento nei bambini. Durante l’intervento, inoltre, le Fiamme Gialle hanno rilevato che presso i locali aziendali erano impiegati tre collaboratori, intenti a svolgere varie mansioni, per i quali non era stata comunicata l’assunzione al Centro dell’impiego, da considerarsi pertanto lavoratori “in nero”.
IL PROVVEDIMENTO
Il titolare dell’esercizio commerciale, pertanto, è stato segnalato alla Camera di Commercio del Sud Est Sicilia per i prodotti sottoposti a sequestro e all’Ispettorato Territoriale del Lavoro per i lavoratori irregolarmente impiegati.
NOTA
L’operazione di servizio testimonia, ancora una volta, il costante impegno profuso dal Corpo finalizzato a ostacolare la diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza, con il fine ultimo di garantire una protezione efficace dei consumatori e un mercato regolarmente competitivo ove gli operatori economici onesti possano beneficiare di condizioni eque di libera concorrenza. La Guardia di Finanza, inoltre, si pone a contrasto del lavoro nero, che costituisce una piaga per l’intero sistema economico perché sottrae risorse all’erario, mina gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati e sottopagati, e pone le imprese oneste in una condizione di svantaggio competitivo, pregiudicando gli equilibri economici e finanziari del Paese, essendo orientato alla riduzione illegale dei costi di “struttura” (fiscali, organizzativi e del lavoro) per massimizzare i profitti e ottenere vantaggi concorrenziali impropri.
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