Dopo la crisi idrica, adesso arriva quella dei rifiuti (risaputamente da anni mai sopita e, anch’essa, almeno così dicono le malelingue, altro decennale “pozzo nero senza fondo” del trasversale sistema pubblico-politico siciliano). La discarica di Sicula Trasporti a Lentini, in provincia di Siracusa, è stata chiusa a tempo indeterminato dopo la decisione dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente del 10 giugno scorso. È stato tuttavia annunciato un provvedimento straordinario per consentire il conferimento temporaneo dei rifiuti in altri impianti dell’Isola, superando le difficoltà di smaltimento per numerosi comuni.
“Un provvedimento straordinario per consentire il conferimento temporaneo dei rifiuti, prima destinati al Tmb di Lentini e poi in altre discariche, in ulteriori impianti dell’Isola, superando così le difficoltà di smaltimento per numerosi Comuni“. Ad annunciarlo l’assessore regionale all’Energia Roberto Di Mauro al termine della riunione che si è tenuta in prefettura a Catania, a seguito del provvedimento della magistratura etnea.
“Ho già convocato – prosegue Di Mauro, che per tutta la giornata è stato in stretto contatto con il presidente della Regione, Renato Schifani – una riunione con l’Arpa Sicilia e le Asp di Messina, Catania, Siracusa, Ragusa e Trapani per avere i nulla osta propedeutici alla stesura del decreto di autorizzazione. Il provvedimento della magistratura è giunto in maniera inaspettata, quindi è necessario nell’immediato un atto straordinario al quale stiamo lavorando e che entro domani dovrebbe essere definito“.
Nel frattempo tale decisione della Regione Siciliana ha pertanto negato l’autorizzazione al proseguimento dell’attività degli impianti di Trattamento meccanico e biologico (Tmb) della discarica di contrada Coda volpe a Lentini nel siracusano, nell’attesa della definizione della verifica di assoggettabilità a VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) per assicurare che l’attività sia compatibile con le condizioni per uno sviluppo sostenibile, e quindi nel rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle risorse, della salvaguardia della biodiversità e di un’equa distribuzione dei vantaggi connessi all’attività economica.
Sarebbero circa 200 i comuni della Sicilia Orientale che non potranno conferire in discarica i rifiuti indifferenziati e il caldo di questi giorni rischia di creare una situazione di emergenza.
“È un fatto di estrema gravità in un sistema impiantistico già estremamente precario e caratterizzato da costi elevatissimi superiori ad ogni altra parte di Italia che si riversano su cittadini e imprese– dichiarano Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Anci Sicilia – Ci auguriamo che il Governo regionale intervenga tempestivamente anche attraverso l’utilizzo dei poteri commissariali attribuiti con legge al presidente della Regione. Le azioni da porre in essere non possono limitarsi alla realizzazione dei termovalorizzatori, ma occorre lavorare ad iniziative capaci di dare ai comuni e ai cittadini risposte nell’immediato e fino a che non si possa contare definitivamente su nuovi impianti. E da questo punto di vista occorrerebbe valutare anche l’attivazione, entro il 30 giugno, della procedura per individuare gli impianti minimi”.
Il sindaco di Catania, Enzo Trantino, ha comunicato con un video messaggio che il Comune sta cercando soluzioni alternative.
Il deputato regionale Giuseppe Lombardo di SudchiamaNord (ScN) ha dichiarato che questa chiusura improvvisa colpisce circa duecento comuni siciliani, creando un’emergenza per la gestione dei rifiuti. Oltre al costo di 400 euro a tonnellata per la frazione indifferenziata, ora si aggiunge la difficoltà di dover interrompere la raccolta dei rifiuti “Questa ennesima vergogna si consuma in piena estate, colpendo duramente la metà dei comuni siciliani. Oltre al danno di dover pagare 400 euro a tonnellata per la frazione indifferenziata, ora si aggiunge la beffa di dover interrompere la raccolta dei rifiuti a partire da domani», denuncia del deputato regionale di Sud chiama Nord, Giuseppe Lombardo”.
Il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo ha evidenziato la ”Mancanza di pianificazione, errori sul piano rifiuti e soprattutto la incapacità dei governi di Centrodestra, Musumeci prima e Schifani adesso, di realizzare un adeguato e sufficiente numeri di impianti. È questo il combinato disposto che oggi provoca l’ennesima emergenza in Sicilia dovuto alla chiusura della discarica di Lentini. Il risultato è che, con il caldo afoso, oltre 200 comuni della Sicilia orientale si ritrovano con le strade colme di immondizia che non è possibile conferire. E speriamo che a questa emergenza non si aggiunga quella dei roghi. La realtà – prosegue Barbagallo – è che non si è mai investito seriamente sul ciclo di trattamento dei rifiuti e della sedicente riforma all’Ars non si hanno notizie di alcun genere. Una situazione drammatica che dimostra ancora una volta l’improvvisazione e l’inadeguatezza del governatore Schifani, aggravata dal fatto che è anche commissario straordinario ai rifiuti proprio su decisione del governo Meloni”.
La chiusura dell’impianto di “Sicula Trasporti” a Lentini rischia di mettere in ginocchio anche tutti i Comuni della provincia di Messina che in estate aumentano la produzione di immondizia anche per la presenza di turisti.