I Carabinieri del nucleo investigativo di Palermo hanno arrestato Antonino Ciaramitaro, 47 anni, noto commerciante di abbigliamento del paese alle porte del capoluogo siciliano titolare del negozio di abbigliamento “Tony’s” di via Giulio Cesare.
È accusato di estorsione ai danni del proprietario di un centro di smistamento che lavora per Dhl.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo ha accolto la richiesta della Procura, dell’aggiunto Paolo Guido e del sostituto Francesca Mazzocco, che hanno coordinato le indagini dei Carabinieri, di arresto dell’estortore.
Dall’ordinanza di custodia cautelare emerge che l’imprenditore taglieggiato si sarebbe lui medesimo interessato a cercare i vertici del clan di Villabate per consegnare il pizzo non solo a Natale scorso, ma anche poco più di un mese fa, a Pasqua, peraltro ad appena cinque giorni dalla morte della moglie.
Il versamento estorsivo si protraeva da anni attraverso il pagamento cadenzato del pizzo. Ciaramitaro intercettato diceva: “Hai bisogno di me…viene qua” diceva all’imprenditore taglieggiato il commerciante villabatese, facendosi avanti senza che venisse contattato.
La somma sarebbe stata di quattromila euro l’anno. A svelarlo era stato il pentito Francesco Colletti e collaboratore di Giustizia, in un interrogatorio del 4 febbraio del 2019, in cui spiegava di essere stato proprio lui a chiedere la messa a posto all’azienda di Villabate, appena si era trasferita lì: “Credo la richiesta è di 4 mila euro, sulle 4 mila euro l’anno… quando hanno acquistato questa struttura dovevano fare dei lavori”.
Ciaramitaro avrebbe fatto da tramite nella “messa a posto”, che sarebbe stata ordinata dal boss Salvatore Lauricella (figlio dello “Scintillone” della Kalsa, Antonino), Francesco Terranova e nella quale sarebbe coinvolto anche Vito Traina. I tre sono già stati arrestati il 26 aprile scorso con il blitz “Luce”.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, il denaro versato dalla presunta vittima sarebbe servito direttamente per il sostentamento del capomafia Antonino Messicati Vitale.
NOTA
Giova precisa che i procedimenti in corso sono ancora in fase di indagini preliminari e che, in ossequio al principio di non colpevolezza fino a sentenza di condanna passata in giudicato, gli odierni destinatari di misura cautelare sono, allo stato, indiziati in merito ai reati contestati e che la loro posizione sarà definitiva solo dopo l’emissione di una eventuale sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.
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