Continua senza sosta l’attività di prevenzione e repressione dei reati da parte della Polizia di Stato, con particolare attenzione ai reati contro la persona. Nella giornata di giovedì 23 maggio 2024, gli Agenti della Squadra Mobile di Ragusa e quelli del Commissariato di P.S. di Comiso – hanno proceduto al fermo di indiziato di delitto un sedicenne di nazionalità tunisina, in atto affidato ad una Comunità per minori stranieri non accompagnati di Comiso, in quanto gravemente indiziato del reato di violenza sessuale nei confronti di una donna di 33 anni: il minore fermato aveva inseguito una giovane donna, per poi baciarla, palpeggiarla e alzarle la gonna.
LE INDAGINI
Nello specifico, nelle prime ore del pomeriggio di giovedì scorso il giovane, dopo aver notato la donna all’interno della villa comunale di Comiso, in quel viale della resistenza, ha iniziato a seguirla indirizzando nei confronti della stessa insistenti avances sessuali; la donna, percepito il pericolo, cercava di allontanare il giovane straniero e aumentava il passo per far perdere le proprie tracce. Il minorenne, noncurante dei rifiuti e delle richieste di aiuto da parte della vittima e delle circostanze di luogo e di tempo, con una mossa fulminea bloccava la donna costringendola a subire atti sessuali, in particolare baciandola sulla bocca, palpeggiandole i seni e alzandole la gonna. Le urla disperate della vittima attiravano un passante che si portava in suo soccorso e metteva in fuga il giovanissimo cittadino tunisino.
Fermato un minore straniero per reato di violenza sessuale
In considerazione di quanto accaduto ed a seguito della denuncia sporta dalla donna veniva avviata una tempestiva ed immediata attività di indagine, con l’acquisizione e analisi delle immagini dei sistemi di video sorveglianza presenti nei pressi della villa comunale e nelle vie adiacenti e con l’acquisizione delle dichiarazioni rese da testimoni oculari che hanno assistito alla violenza subita dalla vittima, attività che permetteva di risalire alle fattezze fisiche e somatiche del minorenne. Pertanto i poliziotti iniziavano serrate e mirate ricerche del soggetto nelle zone interessate dall’evento delittuoso che portavano in breve tempo al rintraccio del giovane che, nel frattempo, si era anche cambiato i vestiti al fine di eludere le indagini e il suo rintraccio.
IL PROVVEDIMENTO
In considerazione dei gravi indizi di colpevolezza e del concreto pericolo di fuga il cittadino di nazionalità tunisina è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto da parte della Polizia Giudiziaria e su disposizione dell’Autorità Giudiziara competente è stato condotto presso il Cpa (Centro di prima accoglienza) di Catania.