In Sicilia, la siccità sta avendo gravi conseguenze per l’agricoltura e allevamento. Oltre 20 mila agricoltori e allevatori sono scesi ieri in piazza a Palermo (VIDEO) per chiedere interventi immediati contro una siccità devastante (VIDEO), causata dal clima e da anni di indolenza sugli interventi necessari per prevenirne le conseguenze. La manifestazione organizzata da Coldiretti è l’ennesimo grido d’aiuto dell’agricoltura dell’Isola che combatte da settimane, con animali che muoiono di fame e di sete, campi bruciati dalla siccità, con oltre il 70 per cento di grano e fieno andato perso, e con ortaggi e frutta secchi. Questa situazione ha praticamente annullato i raccolti e sta facendo strage di animali nelle stalle, che sono rimasti senza acqua né cibo. Coldiretti Sicilia indica la Regione Siciliana come prima responsabile della drammatica situazione. Gli effetti della mancanza di pioggia sono stati aggravati dall’annoso immobilismo delle istituzioni locali rispetto alla necessità di effettuare gli interventi necessari per garantire la disponibilità di acqua. Strutture, impianti e tubazioni fatiscenti, disperdono anche quella poca acqua presente. I manifestanti hanno portato cartelli con scritte come “Stiamo macellando anni di lavoro”, “La Sicilia assetata non può più aspettare” e “Senza agricoltura non c’è cibo”.
La siccità compromette i raccolti e scarseggia l’acqua
Nell’agrigentino il problema della carenza di acqua potabile si trascina addirittura dal 1969, come si evidenzia da un’intervista all’allora scrittore e giornalista Leonardo Sciascia richiamata in un nostro articolo “Sicilia. Crisi idrica va sempre peggio: un decennale assoggettamento. La crisi idrica attanaglia soprattutto la Sicilia occidentale. Caltanissetta ed Enna e rispettive province per giorni senz’acqua. L’OPINIONE”. Da ieri scioperano a Sciacca, comune in provincia di Agrigento, i titolari delle quattro ditte private della città fornitrici di acqua tramite autobotte. Lamentano la riduzione della pressione delle forniture d’acqua decisa nei giorni scorsi da Aica (l’azienda pubblica che gestisce le risorse idriche in provincia) nelle linee del serbatoio comunale espressamente a loro destinate. Col recente razionamento dell’acqua i turni di distribuzione al momento si sono allungati, e non sono poche le utenze che non riescono ad accumulare il fabbisogno nelle cisterne. Lamentele provengono anche dai residenti degli edifici residenziali, con gli amministratori di condominio i quali, se prima fronteggiavano l’emergenza idrica col servizio autobotti, adesso non possono più farlo.
La siccità compromette i raccolti e scarseggia l’acqua
A Messina una delle vasche dell’acquedotto di Fiumefreddo è quasi a secco. Il livello dell’acqua presente nel complesso Torrerossa, nella vasca di emungimento numero 3, si è abbassato di ulteriori 4 centimetri. Potrebbe essere addirittura compromesso l’avvio delle pompe di sollevamento, potrebbero venire a mancare 250 litri di acqua al secondo, in pratica il 20% in meno di acqua totale a disposizione.
Con un’interrogazione al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, il deputato Giuseppe Castiglione (di Bronte provincia di Catania) ha chiesto quali iniziative si intende assumere per rispondere a questa grave emergenza idrica nell’isola (VIDEO). Si ha bisogno di interventi urgenti e di lunga durata.
La siccità compromette i raccolti e scarseggia l’acqua
Come testata giornalistica e televisiva, ci siamo occupati più volte del problema siccità, ma in particolare si desidera richiamare un nostro artico “Clima. Storici esperti del Medioevo ci salverebbero. Gli effetti del cambiamento climatico possono essere devastanti. Nel Medioevo il clima aveva temperature calde come oggi e forse più”, il cui argomento, si ritiene, dovrebbe essere anche indicativo di un eventuale urgente approfondimento da parte della politica e istituzioni, poiché, in questo 21° secolo, la scienza e la conoscenza reale, quando nei limiti dell’umano, oggettive, non assoldate, indipendenti e al servizio dell’esistenza, possono dare, quanto meno, se non delle soluzioni immediate, almeno dei percorsi più certi e realistici.