Dal Report 2023 della Cgia di Mestre analizzando i dati del ministero dell’Economia e delle Finanze, emerge che in tutta l’Italia c’è un graduale avanzare sparso dell’impoverimento: tra i 50 comuni più “poveri” del Paese, ad esempio, ben 11 sono del settentrione, seppure nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di piccole realtà di montagna che hanno vissuto negli ultimi 30-40 anni lo spopolamento e un progressivo invecchiamento della popolazione rimasta.
I l comune più ricco d’Italia è Lajatico (nella provincia di Pisa in Toscana), mentre quello più povero è Cavargna (nella provincia di Como in Lombardia) situato ai confini con la Svizzera. I Comuni più ricchi continuano a rimanere nel Centronord, al secondo posto infatti tra i comuni più ricchi troviamo Basiglio (MI) con un reddito complessivo Irpef di 49.325 euro, Portofino (GE) con 45.617 euro, Bogogno (NO) con 42.366 euro e Varenna (LC) con 42.254 euro.
Tra i capoluoghi più ricchi rimane Milano (Lombardia) con 37.189 euro, praticamente il doppio dei 18.706 euro dichiarati a Ragusa (Sicilia). Nel Meridione tra i comuni capoluogo di regione, L’Aquila occupa il 1.202° posto con un reddito di 23.727 euro, Bari al 1.363° con 23.427 euro, Potenza al 1.674° con 22.925 euro, Napoli al 1.876° con 22.603 euro, Campobasso al 2.133° con 22.239 euro, Palermo al 2.405° con 21.850 euro e Catanzaro al 2.519° con 21.685 euro.
Nel Meridione invece il comune più ricco del Mezzogiorno è Sant’Agata li Battiati (CT) che, grazie a un reddito Irpef complessivo medio del 2021 pari a 28.055 euro, gli ha consentito di classificarsi al 152° posto a livello nazionale. Sempre tra le Amministrazioni comunali del Sud, subito dopo c’è San Gregorio di Catania (CT) che con un reddito di 28.019 euro si colloca al 155° posto. Il Capoluogo della Sicilia, Palermo, è al 2.405quessimo posto con 21.850 euro di reddito, mentre tra i paesi più poveri dello Stivale, a quota 7.897, compare Mazzarrone (chiamata anche “la città dell’uva” poiché l’economia del luogo si basa sulla coltivazione della pregiata uva da tavola) sempre in zona etnea, con una media di appena 9.800 euro.
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