Ci eravamo già occupati dell’impugnativa della Finanziaria della Regione Siciliana da parte del Consiglio dei Ministri anticipando da quanto si apprendeva, che sarebbe stato impugnato anche il ‘Collegato’, più comunemente notorio da anni in gergo, quale norma, tra altre similari, dispensatrice di soldi, e qualcuna anche corposa, per i bacini elettorali della trasversale politica regionale e locale. Adesso il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato diciotto leggi regionali e ha quindi deliberato di impugnare anche: la legge della Regione Siciliana n. 3 del 03/02/2024, recante «”Disposizioni varie e finanziarie”, in quanto talune disposizioni, eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di ordinamento civile e coordinamento della finanza pubblica, violano l’articolo 117, secondo comma, lettera l), e terzo comma della Costituzione, nonché l’articolo 81, terzo comma, relativamente alla copertura finanziaria;». Nella medesima seduta “Il Consiglio dei Ministri ha deliberato la determinazione d’intervento nei giudizi di legittimità costituzionale promossi dalla Regione Siciliana avverso taluni commi dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2023, n. 213 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026”.
Impugnato dal CdM anche il ‘Collegato’ alla legge finanziaria della Regione
Tuttavia il presidente della Regione Renato Schifani, nel frattempo, avrebbe raggiunto un accordo con il Governo Meloni, con cui si impegna a presentare all’Assemblea Regionale Siciliana una legge per modificare le norme per le quali il Consiglio dei Ministri aveva deliberato l’impugnativa e, secondo le interpretazioni di quest’ultimo. Tale assunto eviterebbe l’impugnativa in particolare di alcune norme, quali: quella con la quale l’Ars aveva deliberato la possibilità di assumere presso l’Ente regionale le persone o i figli vittime di mafia, di cui peraltro è in corso di approvazione da parte del Parlamento italiano di un’analoga legge; altrettanto avverrebbe con la norma votata all’Ars che incentivava con 18 mila euro all’anno i medici che avessero lavorato nei reparti e pronto soccorso carenti nell’isola per circa 1500 specialisti. Inoltre l’accordo consentirebbe alla Regione di reinvestire soldi regionali nell’Airgest, la società che gestisce lo scalo di Trapani Birgi e nell’Ast l’azienda siciliana trasporti.