Nasce alla Presidenza della Regione l’Ufficio speciale per la valorizzazione energetica e la gestione del ciclo dei rifiuti, a supporto e alle dirette dipendenze del commissario straordinario per i termovalorizzatori in Sicilia. Lo ha istituito il governo regionale, su proposta del presidente della Regione, Renato Schifani, che è stato nominato nelle scorse settimane dal presidente del Consiglio dei ministri commissario straordinario per il completamento della rete impiantistica integrata del sistema di gestione dei rifiuti.
«Si tratta di un organismo previsto dal “decreto energia” – sottolinea il presidente Schifani – proprio al fine di imprimere particolare impulso e celerità alle attività del commissario straordinario. Sussiste l’impellente necessità di dare risposte concrete ai siciliani in materia di gestione dei rifiuti e il nostro governo sta mettendo in campo tutte le risorse necessarie per raggiungere questo obiettivo».
La Giunta regionale istituisce l’Ufficio speciale per i termovalorizzatori
L’Ufficio speciale avrà sede a Palazzo d’Orléans, sarà in carica per due anni rinnovabili e dovrà supportare il commissario straordinario e gli eventuali sub commissari nello svolgimento di alcuni compiti: adottare, previo svolgimento della valutazione ambientale strategica, il piano regionale dei rifiuti, finalizzato a realizzare la chiusura del ciclo dei rifiuti nella regione, comprese la realizzazione e la localizzazione di nuovi impianti di termovalorizzazione, il cui processo garantisca un elevato livello di recupero energetico; approvare i progetti di nuovi impianti pubblici per la gestione dei rifiuti, compresi quelli per il recupero energetico; assicurare la realizzazione di questi impianti con procedure di evidenza pubblica. L’organismo sarà guidato da un dirigente e articolato in una struttura intermedia composta da quattordici unità di personale al massimo, coordinata da un altro dirigente. Il suo intero funzionamento sarà coperto da finanza regionale.
CHE COS’È IL TERMOVALORIZZATORE
Innanzitutto va fatta una differenza tra inceneritori e termovalorizzatori. Gli inceneritori bruciano semplicemente rifiuti residui, mentre i termovalorizzatori hanno dei sistemi di recupero del calore derivante dalla combustione. Il termovalorizzatore brucia i rifiuti per generare energia convertendo il calore generato dalla combustione dei rifiuti in energia elettrica e termica destinata all’utilizzo civile. Il tutto avviene a elevate temperature per evitare la formazione di diossina e, con il calore prodotto, vengono azionati dei radiatori in cui l’ebollizione dell’acqua muove delle turbine: il movimento generatosi è responsabile della produzione di energia elettrica e un ulteriore flusso di vapore consente di produrre calore per teleriscaldamento. I fumi, una volta rilasciato gran parte del loro calore, vengono trattati in un percorso a più stadi per eliminare le sostanze inquinanti in essi contenute e rispettare i parametri previsti dalla legge. I rifiuti residui, invece, vengono inviati ad appositi impianti per il loro trattamento e successivo recupero o smaltimento, a seconda della tipologia. Il vantaggio nell’utilizzo di un termovalorizzatore nasce dalla possibilità di ricavare dall’attività di incenerimento di rifiuti non riciclabili energia pulita e, in alcuni casi, acqua calda che va ad alimentare il teleriscaldamento delle abitazioni.
La Giunta regionale istituisce l’Ufficio speciale per i termovalorizzatori
Nell’immagine di copertina il termovalorizzazione di Piacenza, conosciuto anche come Tecnoborgo. È collocato all’interno di un complesso di oltre 200.000 mq. Attraverso la consolidata tecnologia del forno a griglia, l’impianto piacentino ha una capacità di smaltimento di 120.000 t/a di rifiuti urbani, rifiuti speciali assimilabili agli urbani, rifiuti sanitari trattati e fanghi biologici provenienti dall’attiguo impianto di depurazione delle acque. Il processo di smaltimento avviene con il costante monitoraggio delle emissioni, effettuato attraverso un sistema installato direttamente sull’impianto e associato a una stazione metereologica e i dati registrati sono inviati in tempo reale all’organismo di controllo, l’ARPA di Piacenza.