Il 7 marzo 2007, durante il governo di centrodestra, la Regione Siciliana trasferì i propri immobili (assessorati e uffici) alla Pirelli & C.Real Estate Società di gestione del Risparmio S.p.A. – successivamente Prelios SGR S.p.A. – per poi affittarli a se stessa.
MOLTO IN SINTESI:
Per tale operazione fu costituita la Sicilia Patrimonio Immobiliare Spa avente pure un socio unico privato al 25%. Fu valutato il patrimonio impiegando 450 professionisti e individuati 34 immobili tra assessorati e uffici, tutti cosiddetti di pregio, stimati in 263 milioni di euro, sicché sono stati venduti per il 65% circa di tale valore riservandosi l’uso (altrimenti dove andavano assessorati e uffici) pagando un affitto inizialmente di circa 21 milioni annui così che la Prelios (ex Pirelli Real Estate, è una società di gestione e servizi immobiliari, attiva principalmente in Italia e in Germania, quotata nell’MTA dal 2002 al 14 maggio 2018 quando è stata revocata da Borsa Italiana per il successo dell’OPA lanciata da Lavaredo S.p.A. di Milano) si pagava il debito di circa 158 milioni di euro dell’acquisto degli immobili della Regione, la quale pose contestualmente il diritto di prelazione nel caso di vendita. Un espetto emblematico di tale vicenda è che nel settembre del 2008 la Corte dei Conti di Palermo aprì un’indagine su tale operazione per scoprire che lo stesso Palazzo che la ospita era stato ceduto. Non se ne seppe più nulla. Nel 2013 il neo governo di centrosinistra (2012-2017) esigette una riduzione del canone di affitto alla Spa della medesima Regione, sicché da allora è in corso un contenzioso giudiziario. Dal 2020 la Regione non paga più per intero il canone di affitto alla Prelios la quale ha proceduto con decreti ingiuntivi con interessi di mora, rivalutazione, spese legali e giudiziarie. In primo grado, seppure è stato riconosciuto alla Regione lo sconto del 5% sull’affitto, alla Prelio sono stati ammessi gli oneri chiesti in giudizio e tutti i pagamenti non versati. Si è in attesa della sentenza di secondo grado.
GIORNI NOSTRI
Nel frattempo l’assessore all’Economia Marco Falcone del neo governo regionale di centrodestra, sta provando a mediare: la Regione pagherebbe gli arretrati di 17 milioni di euro oltre interessi e quanto accessorio, del 2022 e fino al primo trimestre del 2023, mentre da parte sua Prelios si impegnerebbe ad offrire alla Regione una garanzia in caso di sconfitta in Tribunale poiché c’è iscritta una ipoteca di secondo grado su tutti i 33 immobili a favore dell’assessorato all’Economia che è anche tra gli immobili pignorati.
COSA POTREBBE ACCADERE
Stante che il contratto con Prelios durava 15 anni ed è quindi alla scadenza, la Regione nel caso di soccombenza vorrebbe offrire: o un rinnovo dello stesso; oppure il racquisto degli immobili. Comunque vada, non appare certo immaginabile che, nel caso di conferma della sentenza di 1°, sarà una conclusione indolore per la Regione e quindi per i contribuenti.
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