I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato ieri esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura interdittiva emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 2 gestori, Francesco P. amministratore e Mattea L. M. gestore di fatto, di una comunità alloggio per anziani Villa. V., destinatari del divieto di esercitare attività d’impresa e di rivestire uffici direttivi delle persone giuridiche. Avevano condotte di “sfruttamento” dei lavoratori ai quali ogni ora meno di due euro e mezzo la paga.
LE INDAGINI
Le indagini, condotte dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria di Palermo (Gruppo Tutela Mercato Capitali), avviate sulla base della segnalazione di un parente di un’ospite, hanno consentito di ipotizzare condotte di “sfruttamento” dei lavoratori, che sarebbero state perpetrate dai titolari della citata struttura residenziale, nonché condizioni di abbandono degli anziani, persone incapaci di provvedere autonomamente a sé stessi. Nello specifico, i due indagati, approfittando dello stato di bisogno di 3 dipendenti, non regolarmente assunti, risultati privi di qualifiche per svolgere le mansioni demandategli, a fronte di estenuanti turni giornalieri e senza alcun rispetto della normativa in materia di ferie, permessi e riposi settimanali, avrebbero erogato agli stessi compensi di gran lunga inferiori rispetto ai parametri indicati nei contratti collettivi nazionali (circa 2,40 euro l’ora in luogo di 8,41 euro previsti dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro nel settore socio-assistenziale). Sulla carta erano volontari, in realtà erano solo lavoratori in nero e sottopagati. Per trenta giorni lavorati la paga in contanti era di 500 euro, per 15 giorni 240 euro. Non solo la retta di 800 euro al mese era sempre richiesta in nero, i titolari non rilasciavano fattura e se si insisteva preannunziavano di dimettere la persona anziana. Tali condotte, riscontrate attraverso intercettazioni audio e video nonché sulla base di accurate ricostruzioni documentali, avrebbero permesso agli indagati di ottenere indebiti risparmi in termini di versamento di contributi ed oneri previdenziali. In considerazione degli elementi probatori raccolti nel corso delle indagini, la società che gestisce la comunità alloggio è stata sottoposta a commissariamento giudiziale dal Tribunale di Palermo, che ha contestualmente nominato un amministratore con il compito di garantire la prosecuzione delle attività assistenziali.
NOTA
L’odierna attività testimonia la costante attenzione ed il perdurante impegno profuso dalla Guardia di Finanza, nell’ambito delle indagini delegate dalla Procura della Repubblica di Palermo, quale polizia economico-finanziaria a forte vocazione sociale a tutela degli operatori economici, dei lavoratori onesti e rispettosi delle regole e dei diritti delle fasce più deboli della popolazione. Si evidenzia che il provvedimento in parola è stato emesso sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.
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