Uccise il professor Paolo Giaccone, medico legale dl Policlinico di Palermo, Aveva ricevuto l’incarico di esaminare un’impronta digitale lasciata da uno dei killer che, nel dicembre del 1981, avevano scatenato una sparatoria tra le vie di Bagheria, con quattro morti come risultato. L’impronta, che apparteneva a Giuseppe Marchese, esponente di primo piano della cosca di Corso dei Mille, era l’unica prova che poteva incastrare gli assassini. Il medico ricevette delle pressioni perché aggiustasse le conclusioni della perizia dattiloscopica. Giaccone rifiutò ad ogni invito e ad ogni minaccia, e il killer, fu così condannato all’ergastolo.
L’11 agosto 1982, mentre si recava all’istituto di medicina legale, Giaccone fu raggiunto tra i viali alberati da due killer e ucciso con 5 colpi di pistola Beretta 92 parabellum.
In seguito il pentito Vincenzo Sinagra rivelò i dettagli del delitto, indicando come esecutore materiale il killer Salvatore Rotolo, che perciò venne condannato all’ergastolo nel primo maxiprocesso a Cosa Nostra, nel quale furono giudicati anche i mandanti dell’omicidio (Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Francesco Madonia, Pippo Calò, Bernardo Brusca, Antonino Geraci), condannati pure alla pena dell’ergastolo.
l giudice di sorveglianza di Livorno ricorda nel suo provvedimento che dal 2019 anche i mafiosi irriducibili possono essere ammessi ai benefici penitenziari, come stabilito dalla Corte costituzionale, purché vengano escluse “l’attualità della partecipazione all’associazione criminale” e “il pericolo del ripristino di collegamenti con la criminalità organizzata”.
Giaccone fu ucciso perché rifiutò – nonostante le minacce – di modificare la perizia che attribuiva al boss Giuseppe Marchese l’impronta ritrovata sulla Fiat 128 utilizzata dai killer della strage di Bagheria del 25 dicembre 1981 nella quale furono uccisi tre esponenti delle cosche perdenti e un passante.
“Sentire che il killer di mio padre ha avuto un permesso premio mi inquieta, mi amareggia – dice Milly Giaccone, la figlia del medico legale ucciso -, anche se è una notizia che non mi sorprende. Purtroppo la figura di mio padre non è molto ricordata. Resta una figura scomoda per la sua intransigenza nel mondo delle professioni e forse c’è ancora un pezzo di verità sul delitto che non conosciamo”. Fonte Ansa