È notorio che i Comuni e loro Consorzi da qualche tempo istituiscono corpi con finalità di controllo sull’osservanza di norme sanzionate in via amministrativa in materie fortemente specializzate, incaricando delle associazioni di cosiddetti volontari, formati con dei brevi corsi anche gestiti da appartenenti alle Forze dell’Ordine oppure Enti privati o pubblici o anche parastatali, a seguito dei quali viene rilasciato un attestato di idoneità ad esercitare certe funzioni, quali ad esempio, quelli di guardie ambientali oppure ispettori ambientali o anche ausiliari del traffico. La norma che consente ciò sarebbe la L. c.d. Bassani bis n. 127 del 1997 e successive modificazioni e integrazioni (con la quale si avviò il decentramento dando ampi poteri alle Regione ed Enti).
Il Comune di Messina aveva stipulato nell’estate del 2021 e 2022 delle convenzioni con quattro diverse associazioni di volontariato: l’Unione Nazionale Arma Carabinieri (Unac), con 14 ispettori: l’associazione Liberi Cacciatori Siciliani, con 5 ispettori: l’associazione venatoria Italcaccia-ltalpesca, con 9 ispettori: e Legambiente dei Peloritani, con 11 ispettori. A quanto risulta, l’unica che “ha effettuato ininterrottamente il servizio di vigilanza ambientale sul territorio comunale, con presenze quotidiane di gran parte dei propri iscritti e con i concordati modi di operare con la sezione di polizia ambientale del Corpo di polizia municipale” sarebbe l’Unac. Legambiente dei Peloritani, invece avrebbe “svolto in modo discontinuo il servizio di vigilanza ambientale sul territorio comunale”. Non avrebbero mai eseguito alcun programmato ed effettivo servizio le altre due associazioni: “l’associazione di volontariato Liberi Cacciatori Sicilian e l’associazione Italcaccia-ltalpesca”.
A luglio del 2022, il coordinatore della squadra illeciti ambientali della sezione della Polizia ambientale aveva evidenziato che si era in presenza di inattività non dovuta a giustificati motivi, aggiungendo che gli unici ispettori ambientali che avevano effettuato il servizio di vigilanza erano gli appartenenti alla Associazione Unac. Da qui adesso la revoca delle nomine e delle convenzioni per le altre associazioni. Il Comune al momento manterrà quindi l’incarico solo all’associazione UNAC (Unione Nazionale Arma Carabinieri).
L’OPINIONE.
Una situazione generalizzata questa dei coadiutori volontari appartenenti ad associazioni che sarebbe bene si riveda dalle fondamenta, poiché, specialmente nei piccoli centri ove lo Stato da qualche tempo sembra latitante, temo persino per legge e, nei quali, risaputamente la politica di turno (e anche quando non lo è poiché notoriamente certi rapporti clientelari in molte realtà comunali e regionali si perpetuano culturalmente) se ne gioverebbe implicitamente come delle proprie ronde per “controllare” l’esistenza dei concittadini, delle attività e quant’altro socio-economico
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