Dopo gli incidenti dell’ultima settimana sulla ss 121 in cui hanno perso la vita 5 persone, abbiamo chiesto un’opinione al responsabile del comitato, a commento di un articolo di Pietro Nicosia su raddoppio e prudenza
Dopo gli ultimi drammatici fatti di cronaca con cinque morti in due incidenti stradali, in meno di una settimana, sulla statale 121 ed un grave incidente sulla statale 284, abbiamo chiesto al Prof. Benedetto Torrisi (Comitato Cittadino Pro-Raddoppio SS284) un’opinione a commento dall’articolo del direttore Pietro Nicosia “Scorrevole” Catania-Adrano: il raddoppio è nulla senza prudenza (leggi l’articolo), nel quale si sottolinea che il raddoppio senza adeguate misure collaterali, preventive e repressive, volte a incentivare la sicurezza e la prudenza, non risolve la questione, ma, addirittura, potrebbe aggravare la situazione come testimoniano la strage di sabato scorso e l’incidente mortale di una settimana fa sulla statale 121 (tratto Catania-Paternò) arteria già dotata di quattro corsie e di uno spartitraffico centrale. Il prof. Torrisi ha accettato l’invito ed ha scritto un editoriale per noi.
«Controlli costanti e raddoppio necessario»
di Benedetto Torrisi
Leggiamo giornalmente fatti di cronaca che riportano morti, incidenti, rischiosità, imperizie, disservizi ma anche ritardi nello sviluppo economico e sociale. Il tema oggi è sempre la 284 una strada che insieme alla 121 continua a riempire le pagine della stampa e l’interesse di alcuni cittadini con un comitato che persevera a studiare e sollecitare giornalmente le istituzioni ad una maggiore sensibilità e all’efficacia di risposte risolutive. Grati per l’attenzione del direttore di Yvii24 che, con l’uscita del suo articolo, ci chiede una nota nel merito di quanto il raddoppio può risultare efficace se l’imperizia di alcuni automobilisti persevera e aumenta il rischio di mortalità.
Ma è solo imperizia, eccesso di velocità, mancanza di educazione civica e stradale o è anche un’infrastruttura inadeguata? Ebbene riteniamo che il territorio “subisca” una infrastruttura che esaspera, che esaspera un qualsiasi guidatore al volante, lo esaspera perché non riesce ad essere per tempo agli appuntamenti o al lavoro, perché costretto giornalmente a incolonnamenti infiniti, e mette tutto ciò a dura prova la pazienza di un qualsiasi automobilista; ma la subisce altresì per la mancanza di corsie di emergenza, ma anche per la mancanza di campagne di sensibilizzazione all’educazione stradale.
Ma allora questo cosa significa, giustificare l’imperizia? Questo significa che, anche se la strada si raddoppiasse, l’efficacia in termini di rischiosità non si ridurrebbe? Sono queste alcune delle provocazioni che emergono da alcuni articoli che si leggono in questi giorni, ma in realtà di fronte ancor oggi ad un traffico ben superiore ai limiti di occupabilità delle corsie il tema di fondo è sempre lo stesso “insicurezza e inadeguatezza”. Qui serve, e lo diciamo con forza, il raddoppio, e non lo spartitraffico con mono corsia perché questo diventa la scusa per allungare i tempi di realizzazione di un’arteria che è assolutamente necessaria, un’arteria che, oggi più di ieri, è al di fuori dei limiti di legge per il tasso di traffico esistente.
Occorre pensare quanto tempo è già trascorso da quando esiste lo spartitraffico sul tratto Biancavilla Santa Maria di Licodia, eppure se non ci fossimo stati noi cittadini ad imbarcarci in questa battaglia sociale, saremmo rimasti ad osservare la storia, gli slogan e lo sviluppo con le marce ridotte. Pensiamo già di interloquire con il Prefetto e la Polizia Stradale e le Istituzioni preposte affinché ci possa essere un controllo costante del percorso per limitare gli incidenti ma anche l’inciviltà diffusa di quanti lasciano nelle soste spazzatura e deturpano i territori. Ci attiveremo al contempo con le associazioni dei territori per sensibilizzare le comunità e i giovani per una educazione stradale ma anche civica che al momento sembra mancare.
Ma questo non può essere lo strumento tampone che giustifica ancora i ritardi di Anas e le risposte delle Istituzioni. Serve conformità del percorso, svincoli che certamente non possono essere più quelli attualmente esistenti che risultano essere in piena prossimità di curve in alcuni casi anche cieche che presuppongono certamente un andamento ridotto della velocità. Peraltro, da cittadino ma anche da rappresentante dei comitati Pro raddoppio SS284 e Pro metro Circumetnea, ci scontriamo giornalmente nell’organizzazione di eventi nei quali vengono invitati tutti i sindaci e sovente non tutti partecipano; sembrano essere questi temi talmente difficili e complessi che in pochi vogliono metterci le mani e invece occorre mettersi in gioco!
Occorre riflettere com’è possibile che per realizzare 4 km di appalto i tempi di consegna si orientano nell’ordine dei 700 giorni, non è possibile che per sviluppare un progetto di raddoppio ci vogliono anni di attese, non è possibile che Anas sebbene interpellata non risponda in maniera adeguatamente puntuale, non è possibile che noi cittadini ci dobbiamo intestare battaglie sociali e in alcuni casi qualcuno pensa o le interpreta come passerelle.
Non abbiamo abbassato la guardia un attimo, poiché giornalmente siamo in contatto con i vertici delle Istituzioni che hanno in mano le chiavi per accelerare e definire il percorso di sviluppo delle nostre idee: ci riferiamo all’Assessore Regionale alle Infrastrutture On. Marco Falcone, ci riferiamo al Deputato Nazionale On.Luciano Cantone come componente siciliano nella commissione Nazionale sui lavori pubblici del Ministero delle Infrastrutture e nello stesso tempo ci riferiamo al On. Giancarlo Cancelleri come siciliano e viceministro alle Infrastrutture.
Sono tutti soggetti con i quali interloquiamo costantemente e poniamo alla loro attenzione oltre che le disgrazie giornaliere anche una richiesta continua di risposte tempestive sia di tipo documentale che di confronto colloquiale. Noi ci stiamo battendo affinché la mobilità nell’area Pedemontana sia veramente una mobilità sostenibile. Infatti dopo 2 anni che organizziamo eventi, conferenze stampe, coinvolgiamo cittadini e associazioni a vario titolo, chiederemo ai sindaci di tutti i comuni dell’area Pedemontana di ritrovarci attorno a un tavolo programmatico per istituire il “Gruppo sulla mobilità sostenibile dell’area Pedemontana e Metropolitana”. Esso vuole essere un tavolo ove i Sindaci e i cittadini qualificati possano perorare con più forza necessità popolari e territorialmente trasversali.
Qui servono risultati, qui serve gente che faccia da pungolo continuo affinché si ottenga ciò che i territori meritano. Ecco perché, sebbene possa sembrare una provocazione, il nostro intento è quello di “stimolare le istituzioni locali affinché in gruppo ci si intesti una battaglia che porti una vera mobilità sostenibile nei nostri territori, fatta da un’arteria stradale consona al traffico reale ma al contempo un’arteria ferroviaria che serva e che contenga il traffico su gomma”. Occorre sviluppare i territori, occorre potersi spostare riducendo i rischi ma al contempo godere di infrastrutture adeguate.
Prof. Benedetto Torrisi
Comitato Cittadino Pro-Raddoppio SS284