Il Fatto Siciliano
giovedì, 13 Novembre, 2025
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Attualità
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
    • Calcio
    • Altri sport
  • Rubriche
    • Opinioni
    • Dillo a Yvii24
    • Quel che le donne dicono
    • Clandestino
    • CittAccessibile
  • Città
    • Adrano
    • Belpasso
    • Biancavilla
    • Paternò
    • Ragalna
    • Misterbianco
    • Motta Sant’Anastasia
    • Santa Maria di Licodia
    • Catania
    • Provincia
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Attualità
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
    • Calcio
    • Altri sport
  • Rubriche
    • Opinioni
    • Dillo a Yvii24
    • Quel che le donne dicono
    • Clandestino
    • CittAccessibile
  • Città
    • Adrano
    • Belpasso
    • Biancavilla
    • Paternò
    • Ragalna
    • Misterbianco
    • Motta Sant’Anastasia
    • Santa Maria di Licodia
    • Catania
    • Provincia
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Il Fatto Siciliano
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati

Home » Cronaca » Brotherhood: arrestato il boss Aldo Ercolano. Fra gli appalti sotto esame anche l’ex mattatoio di Santa Maria di Licodia

Brotherhood: arrestato il boss Aldo Ercolano. Fra gli appalti sotto esame anche l’ex mattatoio di Santa Maria di Licodia

redazione Di redazione
15 Giugno 2016
in Cronaca, Provincia
Tempo di lettura:4 minuti di lettura
A A
Catania e Paternò: sgominata banda di contrabbandieri
Facebook

Alla cosca interessavano i lavori pubblici in favore di imprenditori “massoni” come nel caso dei lavori della riqualificazione dell’area dell’ex mattatoio comunale con annesso lavatoio” indetti dal Comune di Santa Maria di Licodia

Sei persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Catania su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale etneo. Le accuse sono di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione e turbata libertà degli incanti.
L’attività – svolta dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catania nell’ambito di un’articolata indagine delegata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, denominata “Brotherhood” – ha consentito di trarre in arresto esponenti di vertice della famiglia mafiosa dei “Santapaola-Ercolano” e, specificatamente, della frangia riconducibile ad Aldo Ercolano, 42 anni, figlio del defunto capoclan Sebastiano e fratello di Mario, 40 anni, boss del sodalizio fino al suo arresto e oggi detenuto per associazione di stampo mafioso (Aldo Ercolano è cugino dell’omonimo boss mafioso 56enne condannato, insieme a Nitto Santapaola, come mandante dell’omicidio del giornalista Pippo Fava).

 

Più in dettaglio, ad Aldo Ercolano (attuale reggente della famiglia “Ercolano”, riconducibile a “cosa nostra” catanese e fino all’arresto sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di firma) e al suo stretto sodale Sebastiano Cavallaro è contestata l’appartenenza a un’associazione a delinquere di tipo mafioso, finalizzata all’estorsione, al traffico di stupefacenti, al recupero crediti, alla turbativa d’asta e all’acquisizione diretta o indiretta del controllo e gestione di attività economiche.
Diversi sono gli episodi estorsivi ricostruiti nel corso delle indagini, posti in essere, con metodo mafioso, nei confronti di titolari di noti locali di ristorazione, alcuni dei quali effettuati personalmente dall’attuale “reggente” della famiglia con la collaborazione del suo uomo di fiducia Giuseppe Finocchiaro, anch’egli destinatario di misura cautelare in carcere.
In occasione di tutte le richieste estorsive è stata accertata la spendita del nome della famiglia mafiosa degli “Ercolano”.

È stata poi anche registrata l’attività di recupero crediti svolta dalla famiglia mafiosa, dietro compenso, per conto di soggetti terzi come pure l’attività di intimidazione mafiosa finalizzata all’aggiudicazione di aste giudiziarie o a favorire l’assegnazione di pubbliche gare in favore di imprenditori “amici”.
Le indagini hanno pure permesso di riscontrare l’altra attività tipica delle organizzazioni mafiose, ossia il pagamento del cosiddetto “stipendio” agli affiliati detenuti e ai loro familiari. È stata, in particolare, accertata la puntuale consegna da parte del Cavallaro dello “stipendio” alla moglie di Nunzio Zuccaro, condannato con sentenza definitiva a 30 anni di carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso, quale appartenente alla famiglia “Santapaola-Ercolano” e autore dell’omicidio di Francesco Romeo, avvenuto a Misterbianco il 16 febbraio 1992.

Elemento assolutamente peculiare che caratterizza l’indagine è rappresentato dall’accertamento di strettissimi rapporti fra la criminalità organizzata ed esponenti della massoneria catanese (da cui il nome dell’operazione: “Brotherhood”  – fratellanza).
Il punto di contatto fra le due organizzazioni era rappresentato da Sebastiano Cavallaro, uomo di fiducia della famiglia Ercolano e “primo diacono” della “Gran Loggia Massonica Federico II Ordine di stretta osservanza”. Questi ha svolto un ruolo di collettore tra richieste illecite di imprenditori massoni e la famiglia mafiosa degli “Ercolano”.
Significative in questo senso sono le attività – condotte su richiesta proprio del “Sovrano” della loggia massonica, Francesco Rapisarda – tese a far desistere, con ogni mezzo, imprenditori dalla partecipazione a un’asta fallimentare per l’aggiudicazione di un complesso industriale, già di proprietà dei fratelli Rapisarda, garantendo così agli stessi di rientrarne in possesso a un prezzo significativamente ribassato (da 1 milione a 273.000 euro).

In relazione a tali attività il G.I.P. di Catania ha disposto, per il reato di turbativa d’asta, gli arresti domiciliari nei confronti dei fratelli Carmelo e Francesco Rapisarda, titolari della “Mediterranea Costruzioni Metalmeccaniche S.p.a.” e di Adamo Tiezzi (soggetto, quest’ultimo, assai vicino al Cavallaro e con precedenti per traffico di stupefacenti ed estorsione) nonché il sequestro di tutti i beni aziendali mobili e immobili della società. In altre occasioni l’intervento del “fratello” Cavallaro è stato sollecitato al fine di ottenere, con l’intervento di Aldo Ercolano, l’aggiudicazione di appalti per lavori pubblici in favore di imprenditori “fratelli massoni” come nel caso dei lavori per la riqualificazione e recupero area ex mattatoio comunale con annesso lavatoio” indetti dal Comune di Santa Maria di Licodia.

Le risultanze investigative hanno, peraltro, trovato riscontro nelle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia secondo i quali Aldo Ercolano, sin dal 2002, era responsabile per la famiglia nell’area di “Picanello” e per i paesi delle “Aci” e, dopo l’arresto del fratello Mario avvenuto nel 2010, era diventato il riferimento di tutti i gruppi mafiosi riconducibili agli “Ercolano”.
Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, sono stati notificati provvedimenti di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di ulteriori 5 indagati, tra cui alcuni professionisti catanesi, cui è contestato il reato di estorsione, usura e turbativa d’asta aggravata dalla modalità mafiosa.

Elenco dei soggetti tratti in arresto:
Aldo Ercolano, nato a Milano il 13.12.1974: detenzione in carcere;
Sebastiano Cavallaro, nato a Catania il 9.12.1957: detenzione in carcere;
Giuseppe Finocchiaro, nato a Catania il 4.06.1978: detenzione in carcere;
Francesco Rapisarda, nato in Libia il 23.12.1943 arresti domiciliari;
Carmelo Rapisarda, nato in Libia il 16.10.1939, arresti domiciliari;
Adamo Tiezzi, nato a Catania il 02.12.1962, arresti domiciliari.

Tags: Guardia di Finanzain evidenzamafiaSanta Maria di Licodia
CondividiTweetInviaCondividi
Articolo predente

Santa Maria di Licodia, il programma del Carnevale estivo

Articolo Successivo

Mafia, Adrano: operazione Dia in due imprese di estrazione e di calcestruzzi

redazione

redazione

Yvii24, l’informazione delle terre dell’Etna. Per contattarci: [email protected] - tel.: 392 342 03 81

Articolo Successivo
Mafia, Adrano: operazione Dia  in due imprese di estrazione e di calcestruzzi

Mafia, Adrano: operazione Dia in due imprese di estrazione e di calcestruzzi

Belpasso “Città delle Cento Sculture”

Belpasso “Città delle Cento Sculture”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Ultime Notizie

Bronte. “Povertà educative” incontro culturale per i giovani

Bronte. “Povertà educative” incontro culturale per i giovani

5 ore fa
Volley. Prima vittoria casalinga per Sviluppo Sud Catania

Volley. Prima vittoria casalinga per Sviluppo Sud Catania

3 giorni fa
Biancavilla. Consegnati i lavori per il terzo asilo nido comunale

Biancavilla. Consegnati i lavori per il terzo asilo nido comunale

3 giorni fa
Sicilia. Sequestrati oltre 10mila Labubu contraffatti

Sicilia. Sequestrati oltre 10mila Labubu contraffatti

3 giorni fa
Il Fatto Siciliano

Testata giornalistica online e stampata.
Registrazione Tribunale di Catania
n.cronol. 142/2023 del 23/11/23 RG n.4552/2023

Editore:
Giuseppe Cantarella
Via G.D’Annunzio, 42
Biancavilla (CT)

Comunicati stampa su:
[email protected]

Info:
3275674610 – Giuseppe Cantarella Editore
[email protected]

Lettere alla redazione

Lettere alla Redazione

Sicilia. Scuole con i riscaldamenti ancora in corso di sistemazione

30 Novembre 2023
Biancavilla

Biancavilla. Ingiulla, Prg: «Penalizzati i non “abusivi”»

18 Gennaio 2021
Biancavilla

Biancavilla. Prg approvato, adesso urgono le correzioni

21 Dicembre 2020
  • Dichiarazione sulla privacy (UE)

© Copyright 2023 Il Fatto Siciliano - Tutti i diritti riservati · Realizzazione sito e hosting

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Home
  • Cronaca
  • Politica
  • Attualità
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
    • Calcio
    • Altri sport
  • Rubriche
    • Opinioni
    • Dillo a Yvii24
    • Quel che le donne dicono
    • Clandestino
    • CittAccessibile
  • Città
    • Adrano
    • Belpasso
    • Biancavilla
    • Paternò
    • Ragalna
    • Misterbianco
    • Motta Sant’Anastasia
    • Santa Maria di Licodia
    • Catania
    • Provincia

© Copyright 2023 Il Fatto Siciliano - Tutti i diritti riservati · Realizzazione sito e hosting