Medici e ricercatori di strutture di eccellenza italiane ed estere hanno discusso della dieta come fattore di riduzione del rischio di contrarre il cancro
Si è conclusa ieri a Catania, nella Sala del Consiglio della Camera di Commercio, la due giorni allestita della sezione etnea della Lilt (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) dal titolo “Il paziente al centro della cura contro il cancro: Fattori di rischio, alimentazione e terapie innovative”, che ha messo al centro del dibattito l’alimentazione come fattore essenziale nella prevenzione dei tumori e come elemento decisivo nella cura del cancro. A coordinare il convegno, sotto l’aspetto scientifico, il professore Massimo Libra (Docente di Patologia Generale – Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche dell’Università di Catania) e la dottoressa Aurora Scalisi (Uoc Patologie Oncologiche dell’Asp di Catania).
Nel corso delle cinque sessioni previste dai lavori, qualificati medici e ricercatori di strutture di eccellenza italiane ed estere hanno discusso, sulla base di diversi studi scientifici, della dieta – soprattutto della dieta mediterranea – come fattore di riduzione del rischio di contrarre il cancro, ma anche come programma terapeutico del paziente oncologico in grado di migliorare la qualità della vita e la risposta ai trattamenti. Approfonditi anche altri aspetti: la qualità di vita del paziente oncologico e i nuovi trattamenti in oncologia. A contribuire al dibattito anche tre tavole rotonde sulla ricerca, sul paziente al centro della cura e sul volontariato Lilt in Sicilia.
Nel corso dei lavori è intervenuto anche il Presidente nazionale Lilt, Francesco Schittulli, che ha sottolineato l’alto spessore scientifico del convegno, «che ha messo a confronto realtà italiane ed estere con relatori da USA e Canada. Il cancro – ha sottolineato Schittulli – è una malattia ambientale su base genetica. A noi tocca l’onere di modificare l’ambiente per riportarlo a dimensioni umane in modo da non favorire lo sviluppo della malattia oncologica. Malattia che registra di anno in anno una crescente incidenza ma che, paradossalmente – ha aggiunto di Presidente Lilt – fa registrare una diminuzione della mortalità. Questo la dice lunga dell’impegno che dobbiamo assolvere soprattutto nei sistemi di prevenzione: primaria, legata al comportamento individuale di ogni persona; secondaria, diagnosi precoce dei big killer, che sono i tumori mammella, al polmone, alla prostata e al colon retto; terziaria, ovvero prendersi cura del malato che vive l’esperienza del cancro. Una prevenzione dal tratto umano – ha concluso Schittulli – è l’impegno che la Lilt porta avanti da anni e che continuerà affinché il testimone della vita, e non della malattia e della sofferenza, venga trasmesso alle future generazioni.»
«Numerose pubblicazioni scientifiche – aggiunge la dott.ssa Aurora Scalisi – rilevano, in maniera indiscussa, che lo stile dell’alimentazione può modificare i fattori epigenetici che sono alla base della trasformazione della cellula, da cellula normale a cellula cancerosa. Fino ad oggi l’alimentazione era stata vista come prevenzione primaria, ovvero nella prevenzione dei tumori; oggi le più moderne ricerche dicono che l’alimentazione è anche alla base della prevenzione da ricadute nel caso di malati oncologici. La corretta alimentazione – conclude la dott.ssa Scalisi – dovrebbe essere bagaglio di tutto il mondo sanitario e rappresenta un consiglio non specifico che può, in molti casi, aiutare i malati di tumori.»
Chiude il prof. Massimo Libra: «È stato un convegno di alto profilo scientifico dal notevole risvolto sociale per le tematiche trattate: alimentazione, alimentazione e tumori, terapie innovative. Per favorire la prevenzione sarà importante intervenire nelle scuole con la prevenzione primaria per le buone abitudini alimentari, a cominciare dalla frutta e dalla verdura che i bambini spesso trascurano a favore di una brioscina. È importante che i genitori siano educati su questo aspetto.»