A Catania si avvicinano le elezioni comunali e ieri sera nella parrocchia Santi Pietro e Paolo si è svolto un incontro organizzato dal movimento di società civile Cittàinsieme e moderato dal segretario Mirko Viola al quale hanno preso parte tre dei candidati sindaci: Enrico Trantino, Maurizio Caserta e Giuseppe Guiffrida.
Dopo l’introduzione del prete Salvatore Resca, pilastro del movimento di società civile, che ha parlato dei valori della democrazia, i componenti di quest’ultimo, suddivisi in vari gruppi, hanno rivolto le loro domande ai candidati. In ordine è toccato per primo a Trantino, che ha parlato prima di tutto del senso di responsabilità che comporta l’essere eletto sindaco di una città come Catania e che ha posto il suo accento sui problemi dell’urbanistica, dati i suoi recenti trascorsi da assessore al ramo nella giunta Pogliese. Il più grave errore di quest’ultima, secondo Trantino, è stato quello di non comunicare adeguatamente, ma al contempo essa ha discusso lo studio di dettaglio del centro storico, cosa che non si faceva da almeno mezzo secolo. Per l’adozione del Piano Urbanistico Generale erano state adottate le linee programmatiche poi superate dalla legge regionale del 2020. Sono state fatte delle riunioni con gli ordini professionali e condivisi con la gente per elaborare delle linee generali non portate in consiglio comunale perché il mandato della giunta è terminato.
Per l’emergenza sismica il candidato ha detto come la verifica della vulnerabilità del territorio non sia più differibile, anche in relazione all’uso di cemento che è stato fatto nella costruzione degli edifici degli anni ’50. Le aree abbandonate presenti in città devono essere poste all’attenzione di tutta la collettività, mentre per le infrastrutture strategiche Trantino ha detto come esse debbano essere gestite in modo adeguato. L’apertura verso il mare della città l’interramento della stazione ferroviaria di Catania è un punto cardine assieme a quello dei binari. Per la Zona Industriale il candidato ha parlato prima di tutto della sua attrattività e la riqualificazione è d’obbligo a fronte degli investimenti dei privati, anche per frenare la fuga dei cervelli dalla città. Per la mobilità sono stati già fatti passi avanti, anche se bisogna fare di più anche grazie a un rapporto osmotico con la cittadinanza.
In seguito è toccato a Giuffrida, che ha esordito dicendo come a Catania bisogna osare e come la politica si faccia anche al di fuori dei partiti. La partecipazione totale è mancata nelle precedenti amministrazioni e la città risente di una grande frattura tra periferia e centro. Successivamente il candidato ha parlato della mancanza di legalità in città e del fatto che la cittadella giudiziaria non si poteva concepire in una zona come quella del viale Africa, nella quale sono presenti diversi edifici importanti, come la stazione, bensì a Librino, che poteva diventare così un presidio di legalità. E’ stata ricordata anche la perdita di finanziamenti in città per il recupero abitativo e i fondi del Pnrr non possono essere persi. Per le aree dismesse Giuffrida ha ricordato come diverse zone di periferia possano fare la differenza in termini di verde e di qualità dell’aria, mentre per l’agricoltura deve essere valorizzata la Piana attraverso il sostegno agli agricoltori. Assieme alla legalità è stato detto come siano fondamentali anche la trasparenza e la lotta al’evasione, mentre per la mobilità è importante il collante con la periferia. Per quanto riguardano i servizi sociali la scuola deve svolgere, secondo il candidato, una funzione di primo ordine per togliere i ragazzi dalla strada, anche attraverso servizi di volontariato. Infine Giuffrida ha detto come i cittadini debbano essere coinvolti nel palazzo cittadino e come ci sia una grande opportunità per far risollevare la città.
Maurizio Caserta ha cominciato parlando del rischio di dissesto finanziario e ha mostrato alcuni numeri riguardo alle spese dell’amministrazione. L’apparente disponibilità di risorse, secondo Caserta, porta a spendere e il debito pubblico viene riversato sugli altri. Un approccio di programmazione rigoroso e attento rende possibile evitare gli errori commessi in passato. I problemi di Catania per il candidato sono comunque comuni a tutto il mondo e uno degli obiettivi più importanti per la città è il raggiungimento dell’inclusività attraverso la spesa nell’ambito dei servizi sociali e la riapertura dei centri sociali, che debbono essere luoghi d’aggregazione. Per Librino Caserta ha parlato della presenza dell’immondizia e delle fogne a cielo aperto e la vivibilità e il decoro sono al centro del programma. In quest’ultimo, oltre ai centri sociali polifunzionali, sono presenti le comunità per minori a rischio, l’istituzione di un fondo per la sperimentazione dell’intervento sociale, il finanziamento delle strutture per l’assistenza dei senzatetto e una casa comunale contro l’omotransfobia. Per l’ambiente la sostenibilità consiste nel conservare il verde, nell’intervenire sulla rete fognaria e nel fermare la perdita di acqua. Per l’urbanistica si devono rivedere le direttive generali per approvare in cinque anni il Piano Urbanistico e si deve chiudere definitivamente la ferita rappresentata dal corso Martiri della Libertà.
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