Goldman Sachs (Società fondata nel 1986 negli Stati Uniti opera a livello mondiale nei servizi finanziari rivolti ad aziende, istituzioni pubbliche ed istituzioni finanziarie, nonché nel comprare e vendere titoli finanziari attraverso gli strumenti informatici) pochi giorni addietro ha emanato un nota ai propri investitori di “shortare” (vendere) i titoli di Stato italiani poiché si attenderebbe entro la fine del 2023 una impennata dello spread BTP-Bund a 10 anni a 235 punti base, motivando che: la Bce, la banca centrale europea guidata da Christine Lagarde, potrebbe continuare con la stretta monetaria anche più aggressiva a partire dal mese di giugno dopo quella attesa al termine della prossima riunione del Consiglio direttivo dell’Eurotower del 4 maggio; inoltre sempre la Bce con il suo annunciato di Quantitative Tightening (strumento di politica monetaria restrittiva applicato dalle banche centrali per diminuire la quantità di liquidità o offerta di moneta nell’economia) sta contraendo l’acquisto di titoli di Stato italiani con cui il Bel Paese in questo ultimo decennio si è finanziata potendo ulteriormente fare debito pubblico con bassi interessi, seppure questi ultimi hanno oscillato da 60 miliardi l’anno di prima a 100 di recente.
Moody’s (Moody’s Corporation è una società privata con sede a New York che esegue ricerche finanziarie e analisi sulle attività di imprese commerciali e statali), come riportato da Bloomberg (multinazionale nel settore dei mass media con sede a New York e filiali in tutto il mondo) in un comunicato ha fatto sapere che in assenza di sostanziali riforme strutturali, incluse quelle previste dal PNRR, l’agenzia sarà pronta a tagliare il rating dell’Italia, facendolo scivolare nel girone “junk” (spazzatura). “L’Italia è attualmente l’unico sovrano con rating Baa3 e outlook negativo”, hanno scritto analisti tra cui Kelvin Dalrymple e Scott Phillips. “Una crescita lenta e costi di finanziamento più elevati potrebbero indebolire ulteriormente la posizione fiscale dell’Italia”. Moody’s, la cui prossima valutazione del credito sull’Italia è prevista per il 19 maggio, vede prospettive negative da agosto: una valutazione notevolmente pessimistica per l’economia della Penisola.
L’OPINIONE
Ma non andava e andrebbe tutto benino nell’economia italiana ? Almeno così ci è stato detto negli ultimi anni e tutt’ora dalla la propaganda di Stato di chi di turno ai Governi e rispettive pletore di “seguiti”, come pure in tanti giornali, tg, talk show e sermoni vari. Per correttezza va aggiunto che c’erano e tutt’oggi, anche degli economisti o direttori e giornalisti di siti e quotidiani di economia (pochi e saltuariamente forse perché ormai dire in questa Penisola il contrario del “magniloquente pensiero e personaggio veicolato” è notoriamente divenuto quasi una blasfemia) che invece hanno opinano diversamente e, per usare in sintesi le laconiche parole di un addetto a cui ho chiesto qualche chiarimento: “quello che vedi non è vero”. Da aggiungere quindi, come in copertina, una emoticon di quelle tra sconcerto e preoccupazione.
Ieri era il 25 aprile “Festa della Liberazione” … A quando una nuova ricorrenza nella quale potremo anche celebrare che ci siamo finalmente liberati dall’annoso e tutt’ora presente: DECADIMENTO umano (uomini, donne e altro) nella trasversale politica, istituzioni, burocrazia, ordini professionali, associazioni di categorie e cosiddetta società civile in questa Italia ? Temo, quasi rassegnato, mai. Corruzione, commistione, omertà, mercimonio e mafiosità, continuano a GONGOLARE che tutto – grazie anche a perseveranti subdole leggi e interpretazioni – cambia a parole in questa Penisola e specialmente Isola, per poi di fatto non cambiare nulla. Gli EROI di questa Nazione, dalla lotta alla prepotenza di regime fino a quella contro la mafia, sembrerebbe di tutta evidenza siano nel tempo morti vanamente. Dagli scranni più alti fino all’ultimo strapuntino, l’incancrenito sistematico sistema pubblico-politico continua notoriamente, quanto altrettanto mascherato, ad essere una COLLETTRICE a cielo aperto su cui ogni mattina per mitigarne l’esalazione pseudoetica che emana, ogni presidente della Repubblica di turno spruzza magniloquenze e tutti gli altri si girano da un’altra parte inventandosi oratorie o facendo benaltrismo. Connivenza, spartizione, delinquenza e criminalità organizzate, applaudono e GARANTISCONO anche tanti voti. E pertanto: avanti ancora tutta con lampante irragionevolezza e quasi delirio, con sperpero, spreco, peculato legalizzato, roulette russa su una presunta ripresa dell’economia, nonché con l’immancabile forzosa estorsione fiscale sempre più vessatoria specialmente in periferia per i contribuenti noti. Fino a che dura.
Altri articoli di Cronaca sul nostro sito Yvii 24.it
Segui l’emittente Yvii Tv – Il venerdì sera il programma di approfondimento “La Parola”
Metti “mi piace” alla nostra pagina Facebook Yvii TV
Guarda YouTube Yvii video