“Una ferita che taglia il monte in due”. È questo il commento ad una foto scattata a Monte Arso, in pieno Parco dell’Etna, tra i comuni di Santa Maria di Licodia e Ragalna pubblicata nella serata di ieri sulla pagina Facebook ufficiale dell’area protetta. Un lungo solco nel terreno, quello che spicca tra la vegetazione, che farebbe pensare che in quella zona sono soliti passare veicoli a motore che hanno alterato il pendio del monte. Ancora una volta, sotto la lente di ingrandimento, c’è chi continua a portare avanti in pieno parco attività sportive con dei mezzi motorizzati in palese violazione del regolamento.
Tolleranza zero quella più volte annunciata dallo stesso Presidente del Parco Carlo Caputo, che in queste settimane sta portando avanti anche mediaticamente un’azione di denuncia quasi quotidiana nei confronti di chi continua a produrre danni all’ambiente attraverso mezzi motorizzati (moto, fuoristrada, quad) non autorizzati all’interno dell’area naturalistica protetta. Un’attività, quella con veicoli a motore, che ricordiamo essere vietata all’interno del perimetro del Parco dell’Etna, se non per motivi necessari (Corpo forestale, lavori, monioraggio vulcanico).
“Le norme che vietano espressamente la circolazione di mezzi motorizzati all’interno di sentieri e mulattiere nell’Etna” si legge nel post del Parco dell’Etna, “sono contenute nel Decreto Istitutivo del Parco D.P.R.S. n.37/87 e la L.R. 98/81. I fatti rappresentati in foto sono atti di vandalismo ambientale gravi in quanto modificano in maniera perenne il paesaggio. Purtroppo foto di questo tipo ne esistono a decine e ciò non è più tollerabile. I rifiuti e la presenza di mezzi motorizzati all’interno del Parco deturpano e “offendono” il vulcano. Il Parco dell’Etna è un parco naturale no un parco giochi. Un parco naturale si caratterizza per quiete, silenzio e rispetto dei luoghi”.