Unica imputata per omicidio aggravato dallo stato di coniugio, la moglie della vittima
Avrà luogo oggi pomeriggio alle 15:30, presso il Tribunale di Catania, davanti al Gup Rosa Alba Recupido, l’udienza preliminare per l’omicidio di Alfio Longo, avvenuto la notte del 27 agosto del 2015 alle Vigne di Biancavilla, per il quale è imputata la moglie della vittima Vincenzina Ingrassia. La richiesta di rinvio a giudizio del Pubblico Ministero Raffaella Vinciguerra riguarda l’accusa di omicidio aggravato dallo stato di coniugio.
I fatti avvennero in un una notte di fine agosto in una Biancavilla che si preparava alla festa estiva in onore della Madonna dell’Elemosina. Enza Ingrassia chiamò aiuto dicendo che lei ed il marito vennero assaliti in casa, nel corso della notte, da una banda di malviventi e che i banditi, dopo essere stati riconosciuti da Alfio Longo, lo uccisero colpendolo in testa con un bastone. Ma da lì a poche ore la donna, inchiodata alle proprie responsabilità, ammise di avere ucciso il coniuge, aggiungendo di aver subito le sue violenze per quarant’anni.
Quello di Alfio Longo, elettricista di 67 anni, fu un omicidio che scosse la comunità di Biancavilla, in quanto la vittima era considerata in paese una persona tranquilla. Tuttavia, ad infrangere le certezze della comunità, che vedeva i coniugi come una coppia affiatata che amava i cani, partecipava al gruppo di preghiera “Ecco tua madre” e viveva in una zona tranquilla nella parte alta del territorio comunale, furono le verità che emersero dalle indagini. Enza Ingrassia raccontò di aver subito violenze per quarant’anni, compresi due aborti che – stando a quanto riferì ai magistrati – furono provocati dal marito, mentre i Carabinieri rinvennero nella vigna 20 piante di marijuana, altre piantine essiccate in mansarda, una pistola rubata e un fucile calibro 12.