Il maniero presenta il conto per i danni causati dall’incuria. Gli enti preposti intervengano
Il Castello normanno di Paternò “chiede aiuto”. Il monumento principe della città, che nel suo esterno versa da anni in condizioni di degrado, presenta adesso l’ennesimo conto. Ai ripetuti e mai risolti atti vandalici, ovvero gli imbratti con vernici lungo i muri esterni dell’edificio, sulla scaletta di accesso, nel portone d’ingresso, e perfino sulle rocce basaltiche su cui sorge, adesso se ne aggiungono altri che mettono a rischio le stesse strutture murarie. Infatti, nella parte bassa dello spigolo del prospetto meridionale, il castello mostra un evidente distacco della malta di coesione lapidea. Il danno sembra essere dovuto all’azione dell’acqua piovana che ha disgregato la malta di riempimento tra le pietre che formano il muro. Allo stato attuale non sembra trattarsi di un danno strutturale vero e proprio, ma di un deterioramento che rischia però di creare delle lesioni e conseguenti cadute di pietre.
Lo stesso tipo di danno è presente anche nel prospetto ovest del castello, nell’area centrale del muro sotto la grande finestra-loggia che si affaccia sulla Valle del Simeto.
Parlare della valorizzazione della collina storica di Paternò, della necessità del restauro, della tutela, della valorizzazione e fruizione dei suoi monumenti, purtroppo è spesso un esercizio di pura retorica; ma di fronte alle “crepe” e agli altri danni non si può continuare a girarsi dall’altra parte, fare finta di niente o, peggio ancora, abituarsi alle cose così come stanno. Gli enti preposti alla tutela dei beni culturali – in primis la Regione Siciliana, proprietaria dell’immobile – dovrebbero attivarsi ed intervenire per un restauro dell’esterno del castello, prima che i danni presenti diventino peggiori.
GALLERIA FOTOGRAFICA DI FRANCESCO GIORDANO