Sopralluogo dei vertici dell’istituto nell’ex tribunale e nel Palazzo municipale di zona Ardizzone per scegliere i nuovi locali
Sopralluogo, ieri a Paternò, dei vertici provinciali dell’Inps nei locali dell’ex tribunale di piazza della Regione e, in seguito, nei locali municipali di zona Ardizzone, che dovranno accogliere la sede attualmente ospitata in via dei Platani, scongiurando così il rischio chiusura e trasferimento a Bronte come previsto dal piano di riorganizzazione dei servizi dell’istituto di previdenza, al centro di vibranti proteste da parte di politici e cittadini e del Comitto “Salviamo l’Inps di Paternò”.
L’offerta da parte dell’amministrazione comunale di diversi ambienti per l’utilizzo da parte dell’Inps sembra aver lasciato soddisfatto il direttore provinciale Gaetano Minutoli che, accompagnato da un tecnico, ha ispezionato accuratamente i locali sottoposti.
Si tratta dei locali dell’ex tribunale rimasti vuoti e non utilizzati dagli uffici comunali. A guidare i vertici Inps il primo cittadino Mauro Mangano e una delegazione del Comitato “Salviamo l’Inps”. Successivamente tutti si sono spostati al Palazzo municipale di zona Ardizzone.
Qui sono stati visitati alcuni vani sia all’interno del comune, dove ci sono due piani liberi, che sotto, a pianoterra, compresi quelli destinati a botteghe, qualora le necessità dell’Inps siano quelle di avere superfici più ampie.
Il sindaco Mauro Mangano ha, inoltre, dato disponibilità riorganizzazione degli uffici municipali, anche spostando alcuni servizi in relazione alle esigenze dell’Inps.
L’esito di quest’incontro si avrà fra qualche giorno, più o meno quattro o cinque, intanto l’amministrazione metterà nero su bianco quanto avvenuto nell’incontro di oggi e lo invierà formalmente all’istituto di previdenza. Dalla direzione Inps verranno valutate le varie opzioni, ma già pare che al prossimo incontro in Prefettura il direttore Minutoli sia propenso a formalizzare gli accordi con Paternò, ad illustrare la nuova articolazione degli uffici nel territorio, così da assegnare un numero adeguato di servizi alla città. Le modalità dell’assegnazione degli ambienti, se in comodato d’uso o in affitto, si stabiliranno più avanti, sempre nell’ottica della collaborazione e del venirsi incontro nell’interesse di un servizio ottimale alla collettività.