I Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Giarre hanno deferito all’Autorità Giudiziaria un 57enne e un 63enne entrambi di Mascali, nonché un 63enne di Acireale, per attività di gestione di rifiuti non autorizzata e combustione illecita di rifiuti.
Al riguardo i militari dell’Arma, nell’ambito di un mirato servizio perlustrativo volto a prevenire e contrastare i reati in materia ambientale, hanno notato un’intensa coltre di fumo nero provenire da un terreno situato in un’area periferica del Comune di Giarre.
Segnalato l’evento tramite la Centrale Operativa e raggiunta tempestivamente l’area per verificare cosa stesse accadendo, i Carabinieri si sono quindi trovati di fronte a un terreno privato, di proprietà del 57enne titolare di una ditta che si occupa di installazione e manutenzione di piscine, scoprendo la presenza di una vera e propria discarica abusiva di rifiuti speciali provenienti dalla citata attività imprenditoriale.
Nella circostanza i militari dell’Arma, senza essere visti, hanno osservato chiaramente una coppia di uomini, poi identificati per i due 63enni dipendenti della citata azienda, mentre stavano sversando, utilizzando due bobcat, materiale di risulta su un grosso cumulo di rifiuti, in parte già in fiamme in quel momento, tra cui bidoni in plastica, pedane di legno e latte in metallo, che alimentavano ulteriormente le fiamme già vive.
I due uomini, sorpresi infine dagli operanti usciti allo scoperto, hanno cercato di giustificarsi, dichiarando che si stavano adoperando per spegnere l’incendio, prelevando della terra con le pale dei bobcat per soffocare l’incendio in atto. La coppia chiaramente non immaginava che i Carabinieri avevano già avuto modo di “contemplare” la loro condotta.
Messo in sicurezza l’area e i mezzi i militari dell’Arma, per evitare l’inalazione di fumo tossico da parte dei presenti, hanno quindi richiesto l’ausilio dei Vigili Del Fuoco che, intervenuti poco dopo con il Distaccamento di Riposto, hanno spento l’incendio.
Sul luogo dell’intervento è stato appurato che in più punti del terreno la tecnica utilizzata sarebbe stata quella di realizzare preliminarmente una grossa buca dove sversare rifiuti che, una volta dati alle fiamme, sarebbero poi stati ricoperti e sotterrati con della terra. L’intera area, dell’estensione complessiva di circa 15.000 mq, è stata contestualmente sottoposta a sequestro.
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