Riceviamo e pubblichiamo la nota del professore Benedetto Torrisi, relativa alle prossime amministrative 2022.
L’articolo del giornalista Crispi (del 17 u.c.) (rileggi l’articolo), sempre attento all’evolversi o meglio all’involuzione del nostro paesino, da il “la” da cui partire. Basterebbe interrogare la gente comune che con difficoltà intravede risultati, per giungere ad una domanda: chi è candidabile dopo 10 anni di palesi insuccessi? Le risposte sono dietro l’angolo! Se si riflette al tentativo fatto nel 2017 con la candidatura fuori dal coro dell’allora candidato Benedetto Torrisi, ove la frammentarietà era strategica, oggi lo schema riproposto è il medesimo: tutti nel gioco per poi ricompattarsi pur di esserci!
Oggi quella candidatura sarebbe stata una esemplificazione dei processi di aggregazione e lo confermano in molti. Ma, la soluzione c’è, perché in realtà questo processo non si è mai arrestato sia in termini di “Politica attiva presente sui territori”, sia di dialogo politico intrapreso con alcuni presentabili. Ecco aprirsi un possibile scenario sul quale troverebbe continuità il progetto dell’allora candidato “fuori dal coro” con una coalizione ampia nella quale, pur di vincere e di cambiare le sorti di questo paese, diventa interessante accogliere.
Nessuno al momento esce fuori con una candidatura perché i soliti fanno lo stesso gioco di 5 o 10 anni fa, lasciando pertanto spazio e opportunità all’insuccesso e all’insoddisfazione della Comunità. Forse è questo che viene chiesto dai cittadini? Non è possibile crederci! Questo è il tentativo che oggi si sta coagulando pur di dare continuità al progetto nato 5 anni fa con il gruppo che ha voluto Benedetto Torrisi candidato sul quale egli stesso, oggi, seppur assente da una candidatura in prima linea, si sta prodigando per una grande coalizione civica volta al buon governo e alle migliori occasioni per questo territorio.
Serve unire non dividere o frammentare. Serve aver chiaro il “senso del bene Comune” non il “servirsi del bene comune”! Sentire in giro “siamo tutti amici in paese” e poi rendersi conto che i paesi vicini crescono con ritmi differenti, rappresenta ancora una volta la conferma “che si ha ciò che si merita”! Oggi tutti vogliono fare i sindaci o gli amministratori, come se ciò fosse una passeggiata. Non sarebbe il caso dopo aver verificato i risultati rendersi conto che è il momento di cambiare registro? Lascio a voi le giuste valutazioni con la consapevolezza che questo modello non premierà la comunità se la scelta si arrocca su personalismi e presunzioni numeriche. Aprire il dialogo a tutte le forze rappresenta un chiaro sentimento di maturità, rispetto ad un progetto e non rispetto all’”io”.
Che Iddio illumini questa Comunità tutta.