L’ex presidente del Consiglio comunale spiega i motivi che lo hanno avvicinato al rivale di 5 anni fa
Si è tenuta ieri a Santa Maria di Licodia una conferenza attraverso la quale Gigi Tambone, principale competitor alle scorse amministrative del 2012 e che arrivò secondo – per una manciata di voti – rispetto all’attuale sindaco Salvatore Mastroianni, ha chiarito la propria posizione alle prossime amministrative di giugno 2017. Aveva infatti sollevato curiosità la nascita di una pagina Facebook dal titolo “Elezioni-comunali Gigi Tambone” che faceva immaginare una una nuova e concreta discesa in campo dell’avvocato licodiese. Tante sono state le variabili percepite attraverso i commenti, che andavano da un’iniziale idea che il profilo fosse un “fake” per poi arrivare a credere ad una discesa in campo diretta nella corsa a sindaco per le elezioni di giugno 2017. In pochi, invece, avrebbero creduto che il principale ex concorrente dell’attuale sindaco avrebbe potuto sostenerlo durante le prossime amministrative, addirittura alleandosi ed esprimendo un proprio candidato consigliere. Sostegno che avverrà, al momento, attraverso la candidatura dell’insegnante Condurso nella lista “Mastroianni Sindaco”.
«Perchè questa scelta, apparentemente strana ed incomprensibile?» dice Tambone. «Tutte le scelte, quanto meno quelle importanti, sono il frutto di riflessione più o meno profonda. Riflessione fatta comparando e mettendo in relazione le differenti opzioni. Nello specifico, la scelta di sostenere il sindaco uscente scaturisce sia da una attenta osservazione delle vicende licodiesi – non solo legate a quest’ultima competizione – sia da una considerazione generale relativa alla macchina burocratica-amministrativa». Al centro della decisione di Tambone, sembrerebbe aver inciso proprio quest’ultimo punto in quanto, a suo dire, non basterebbe una sola legislatura per il completamento di un programma elettorale; tesi supportata da un’indagine de “Il Sole 24 ore” che determina una tempistica di 15 anni per le grandi opere (intorno a 100 mila euro) e da 1 a 7 anni per le piccolissime e piccole opere.
«Dal 1994 – prosegue Tambone – nessun sindaco nella nostra comunità ha avuto la possibilità di espletare due mandati e di portare a compimento il programma avviato. È un dato di fatto che Licodia si trovi in una situazione di grande disagio economico e sociale ed una delle cause più profonde di questa situazione è data, proprio, dall’instabilità amministrativa. Sebbene io avessi il diritto e, per certi versi, pure il dovere, considerato il risultato ottenuto nella scorsa competizione, di ripropormi, insieme a molti, ho preso la decisione che ormai conoscete, che a livello personale è stata la più dura ma che certamente è la migliore per la nostra comunità».
Un accenno da parte di Gigi Tambone anche alla questione “dissesto” il quale ritiene che sia stata una scelta sbagliata averlo dichiarato. «Ora con ciò non voglio dire che quello uscente è stato il miglior sindaco possibile. Ma oggi dobbiamo fare i conti con quella che è la realtà. Il dissesto è cosa fatta e comunque, ha certamente degli aspetti positivi che oggi, alla luce di ciò che ormai è storia, devono assolutamente essere valorizzati. Consideriamo ciò che è avvenuto come una rinascita, un azzeramento, una ricostruzione. Oggi, dopo molti anni di assoluta mancanza di attenzione da parte delle istituzioni sovracomunali, accade che Licodia è di nuovo sotto i riflettori».