Oggi alla 1ª Commissione dell’Ars, quella Affari Costituzionali, il punto due dell’ordine del giorno prevedeva l’esame del disegno di legge n. 319-97 “Disciplina in materia di funzioni, organi di governo e sistema elettorale delle province e delle città metropolitane“. La Seduta si è conclusa con l’esitazione positiva che sostanzialmente reintroduce il voto diretto nelle ex Province. L’iter dovrebbe adesso prevedere il passaggio all’’esame della 2 ª commissione, quella Bilancio e dopo la pausa estiva andare al vaglio all’Assemblea Regionale Siciliana.
Il presidente della Commissione Affari Costituzionali dell’Ars, Ignazio Abbate, della Democrazia Cristiana, ha dichiarato dopo l’esitazione che si mette “fine ad una esperienza fallimentare come quella voluta dal governo Crocetta quando si decise di abolire l’ente intermedio provinciale”.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, di Forza Italia, ha dichiarato in merito che è “un altro importante appuntamento rispettato dalla maggioranza. La riforma delle Province, con la reintroduzione dell’elezione diretta, rappresenta un obiettivo del programma di governo. Un nuovo modello istituzionale essenziale per la migliore gestione del territorio. Sono certo che alla ripresa dei lavori, anche l’Aula, nel rispetto delle regole parlamentari e della dialettica politica, approverà la riforma attesa da anni“.
Il capogruppo del Pd all’Ars Michele Catanzaro dopo il voto della 1ª Commissione ha detto “Abbiamo dovuto sopperire all’incapacità del governo di attuare la legge sui Liberi Consorzi procedendo alle elezioni di secondo livello ed al trasferimento delle competenze. A questo punto il ritorno alle Province ed all’elezione diretta è l’unica strada percorribile, certamente meglio del caos in cui la maggioranza Musumeci ci ha fatto precipitare“.
“Col voto diretto – hanno dichiarato i deputati Giuseppa Savarino detta Giusy (componente la commissione) e Marco Intravaia, entrambi di Fratelli d’Italia – viene restituito ai cittadini la parola che era stata loro negata dalla nefasta abolizione delle Province voluta dal governo Crocetta all’insegna della demagogia e che ha comportato pure gravi ricadute sui servizi. In base alla norma approvata in prima commissione si dovrebbe andare al voto nella sessione ordinaria primaverile, dal 15 aprile al 30 giugno. Inoltre sono previsti collegi da 60 a 120 mila abitanti, in modo da garantire una notevole rappresentanza territoriale. In Aula riproporremo la figura del consigliere supplente. Monitoreremo l’applicazione del decreto assessoriale che disporrà maggiori competenze in tema di acque e rifiuti“.
I deputati regionali del Movimento 5 Stelle, Martina Ardizzone e Angelo Cambiano, componenti della 1ª Commissione all’Ars, dopo il voto hanno dicahiarato “In un momento di totale crisi economica e sociale per la Sicilia, i partiti che sostengono Schifani esultano per l’approvazione all’ARS del disegno di legge che resuscita le province. In Commissione Affari Istituzionali però da un lato esultano per la reintroduzione della politica negli enti intermedi, ma dall’altro si lanciano gli stracci perché non sono d’accordo praticamente su nulla, comprese le funzioni e le competenze stesse degli ex enti di area vasta”.
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