Un intero nucleo familiare, composto da padre, madre e due figli, è stato ricoverato nell‘Ospedale Vittorio Emanuele II di Castelvetrano (Tp) a causa di un’intossicazione alimentare dopo aver consumato del tonno rosso. Tre di loro sono attualmente in terapia intensiva, ma non sono in pericolo di vita. Si sono manifestati i sintomi tipici di un’intossicazione alimentare causata dalla presenza di elevate quantità di istamina* nella carne del tonno. È importante notare che l’istamina non è presente nel pesce al momento della pesca, ma si forma immediatamente dopo la sua morte.
* L’istamina è una sostanza chimica presente nel corpo umano e in molti altri organismi viventi. Nel corpo umano, l’istamina svolge un ruolo importante in molte risposte del sistema immunitario, ed è coinvolta anche nella regolazione del sonno-vigilia e nella trasmissione dei segnali nervosi. Quando il corpo rileva la presenza di un allergene o un agente patogeno, come batteri o virus, le cellule immunitarie possono rilasciare istamina come parte di una risposta infiammatoria. L’istamina provoca la dilatazione dei vasi sanguigni e l’aumento della permeabilità vascolare, facilitando così l’arrivo di altre cellule del sistema immunitario nell’area colpita per combattere l’infezione o l’allergene. L’istamina però può anche causare alcuni effetti indesiderati, come ad esempio nel caso di reazioni allergiche e intolleranze alimentari. Nel contesto dell’intossicazione alimentare da tonno rosso, l’elevata quantità di istamina presente nella carne del pesce può causare sintomi quali mal di testa, prurito, orticaria, nausea, vomito, diarrea e altri disturbi gastrointestinali. Questo accade quando il pesce è conservato o trattato in modo inadeguato dopo la pesca, permettendo così la formazione di elevate concentrazioni di istamina.
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