Stamani, la Corte dei conti, Sezioni riunite per la Regione Siciliana, presieduta dal presidente magistrato Salvatore Pilato e dai relatori magistrati Tatiana Calvitto, Antonio Tea, Massimo Giuseppe Urso, pronunciando la decisione definitiva sul Rendiconto generale della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2020, non parifica il Rendiconto generale della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2020 “Le Sezioni riunite della Corte dei conti per la Regione siciliana pronunciando la decisione definitiva sul Rendiconto generale della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2020, dichiarando le illegittimità ai punti A, B, C, D, e considerate le complessive risultanze istruttorie e le irregolarità già accertate e dichiarate con la decisione parziale n.2/2022/PARI depositata in data 30 dicembre 2022 non parifica il Rendiconto generale della Regione siciliana per l’esercizio finanziario 2020”.
Copia della decisione è stata trasmessa al Presidente della Giunta regionale e all’Assemblea regionale siciliana, nonché al Ministro dell’Economia e delle Finanze e al Presidente del Consiglio dei Ministri.
Erano presenti al Giudizio di parificazione: l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone, il ragioniere generale Ignazio Tozzo, il capo di gabinetto della presidenza della Regione Salvatore Sammartano.
L’assessore regionale all’Economia Marco Falcone, a seguito della pronuncia dei Magistrati contabili, ha dichiarato “Abbiamo preso atto della decisione della Corte dei Conti inerente a una fase finanziaria risalente ormai a un quinquennio fa e che non avrà conseguenze sulla tenuta finanziaria della Regione. Se è vero che il disavanzo al 2018 andava ripianato non in dieci ma in tre anni, è vero anche che la Regione, da allora ad oggi, ha posto in essere tutti i necessari correttivi e guarda ai propri conti con maggiore serenità. Ci adegueremo alle indicazioni dei magistrati nella revisione del rendiconto 2020 potendo disporre degli opportuni accantonamenti che mantengono in sicurezza i nostri bilanci. Ciò è avvenuto anche grazie al rapporto di leale collaborazione che abbiamo instaurato con la Corte dei Conti e che ci ha condotto assieme a risultati importanti: infatti, il rendiconto 2022 certifica il calo del disavanzo della Regione a soli 4 miliardi di euro. Dal 2021 ad oggi siamo cioè rientrati di quasi tre miliardi e, secondo le nostre previsioni, nel rendiconto 2023, in fase di predisposizione, rientreremo di altri 800 milioni di euro”.
Il capogruppo all’Ars del M5S Antonio De Luca, di seguito ha affermato «Il governo Schifani continua a far finta di nulla, nonostante i continui disastri. Di certo sa incassare, viste le botte da orbi che sta prendendo dentro e fuori dall’aula. Falcone è rapidamente andato in soccorso del vecchio esecutivo, di cui lo stesso assessore faceva parte, che ha varato la spalmatura in 10 anni del disavanzo, bocciato prima dalla Consulta e ora finito nel mirino della Corte dei Conti. Anche questa pronuncia non ci sorprende per niente, avevamo detto in tutte le salse e in tutte le sedi che questa manovra oltre che incostituzionale era iniqua perché sarebbe ricaduta sulle future generazioni, ma il governo ha fatto orecchie da mercante, preferendo spalmare il disavanzo piuttosto che chiudere gli stipendifici delle tante inutili partecipate della Regione. Per Falcone, Musumeci, Schifani e soci è sempre tutto a posto: i conti sono in regola, le liste d’attesa sono sparite, l’emergenza rifiuti non esiste, l’agricoltura vive un buon momento e dentro la maggioranza è sempre San Valentino. Evidentemente siamo nel paese di Bengodi e non ce ne siamo accorti”.