La Fondazione GIMBE, che non ha fini di lucro, ha lo scopo di favorire la diffusione e l’applicazione delle migliori evidenze scientifiche con attività indipendenti di ricerca, formazione e informazione scientifica, al fine di migliorare la salute delle persone e di contribuire alla sostenibilità di un servizio sanitario pubblico, equo e universalistico. Nel 6° rapporto presentato ieri 10 ottobre 2023 a Roma, presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica sul Servizio Sanitario Nazionale, si evidenzia nell’Isola una particolare carenza di infermieri. In Sicilia ci sono 3,77 infermieri ogni mille abitanti, un livello più basso rispetto alla media nazionale che è di 5 unità ogni mille cittadini. La Campania fa peggio dell’Isola, mentre con un valore di 7 ogni mille abitanti fanno Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Liguria si pongono ai primi tre posti. La Sicilia è anche penultima per quanto riguarda i paramedici (coloro che prestano la propria opera nel campo della medicina con compiti che richiedono un’adeguata preparazione professionale, ma non il titolo di medico, ovverosia oltre alla categoria degli infermieri, gli analisti, i fisioterapisti, ecc.). L’Isola è all’ultimo posto per quanto attiene al rapporto numerico infermieri-medici, 1,83 a fronte della media italiana di 2,40 e contro i 3 tre operatori sanitari per ogni medico nella provincia autonoma di Bolzano e nel Veneto.
Tuttavia, il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, durante la presentazione del 6° report sulla Sanità nazionale ha evidenziato il parere positivo del ministero della Salute sul Piano della Regione Siciliana per la prevenzione 2020-2025, inerente i Livelli essenziali di assistenza (Lea) e le azioni dell’area Prevenzione e sanità pubblica dell’anno 2022. Secondo il documento del ministero, la Regione ha rispettato la tempistica e i criteri previsti per la fase di rendicontazione della Pianificazione regionale e ha raggiunto gli indicatori attesi per l’anno 2022.
Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha dichiarato riguardo al predetto parere positivo del ministero «Un ottimo risultato che si iscrive perfettamente nell’azione del governo regionale che lavora quotidianamente per la piena tutela della salute della popolazione siciliana attraverso una rigorosa applicazione anche dei percorsi di prevenzione».
In merito anche l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo ha detto «Da igienista non posso che essere soddisfatta di un tale risultato che ci permette di guardare con serenità al futuro anche in un’ottica di programmazione sanitaria. Il piano regionale della prevenzione costituisce non solo uno strumento molto efficace del Servizio sanitario regionale ma anche una interessantissima manovra di economia sanitaria di valenza prospettica. Ripartiamo da questo traguardo, mantenendo questo livello di risultati e lavorando a una maggiore adesione agli screening per i quali, peraltro, stiamo approntando, in collaborazione con l’Università di Palermo, una innovativa finestra operativa di elevato valore scientifico».
Il dirigente generale Salvatore Requirez del Dasoe (Dipartimento per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico) ha espresso apprezzamento al lavoro degli uffici «Sono grato ai vari uffici del Dasoe che, con vigilanza e controllo, hanno saputo far apprezzare, nel lungo percorso di monitoraggio e valutazione ministeriale, lo straordinario lavoro in cui si sono prodotti gli appositi servizi delle Asp e delle aziende ospedaliere siciliane che operano in questo delicato settore – dice – La mia gratitudine va anche agli uffici del dipartimento di Pianificazione strategica, guidati dal dirigente Salvatore Iacolino, con il quale stiamo sperimentando una fattiva collaborazione».
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