Se ne scriveva qualche giorno dopo le elezioni europee “Sicilia. Elezioni 2024, la sconfitta della democrazia e delle donne (opinione)”. Nella seconda parte dell’articolo si evidenziava “… l’assenza delle donne tra coloro che vanno a rappresentare la Sicilia al Parlamento europeo. Infatti, mentre venivamo martellati dalla propaganda che avevano capoliste delle donne nella circoscrizione Isole, quali la Premier Giorgia Meloni, la segretaria nazionale del Partito Democratico, Elly Schlein e la nuova entrata nella sinistra, Ilaria Salis, di fatto, quasi come fosse stato preordinato, la rinuncia delle candidate che guidavano le liste, determinata dall’essere state elette anche in altre circoscrizioni della Penisola, ha consentito a coloro che venivano subito dopo di acquisire il seggio”.
In una puntata del 12 giugno 2024 a “La Parola”, quando mi è toccato parlare, ho iniziato richiamando proprio l’articolo sopra linkato, cosa che ha innescato una replica Del segretario regionale del partito, a queste europee, Alleanza Verdi e Sinistra, il quale, evidentemente, si era sentito pizzicare sul punto che in Sicilia, anche a sinistra, le donne stanno a “casa” e gli uomini vanno a Bruxelles.
Come mia, ritengo, educata quanto civile regola, aspetto il mio turno per rispondere, inoltre nella trasmissione “La Parola” si cerca sempre di fare parlare soprattutto gli ospiti, ovviamente nei limiti di tempo eguali per tutti, ciò per consentire agli ascoltatori di potere disporre di un discorso compiuto da parte dell’interlocutore e così farsi un’idea il più chiara possibile sulla questione e anche un’opinione più valutata sulla persona. Sicché, al secondo mio passaggio, ho replicato al segretario avvocato Montalto Pierpaolo, che avrei atteso l’esito finale per ribattere. Ieri è implicitamente arrivata la risposta attraverso la conferma dell’elezione (reiterandosi anch’egli da decenni come diversi in altri partiti: insomma il “nuovo che avanza” anche a Bruxelles) di Leoluca Orlando alle europee per conto del partito Alleanza Verdi e Sinistra.
IN CONCLUSIONE, IN SICILIA ALLE EUROPEE: DONNE ZERO, UOMINI 8. Eloquente.
Come detto nell’articolo sopra del 12 giugno “… non si è dei fan del mondo femminile quale toccasana per la soluzione degli annosi problemi sociali, economici e adesso anche geopolitici. Superato il dismorfismo fisico, nel cervello, così ci direbbe la scienza moderna, si è pressocché identici, mentre la differenza, anche rilevante, la farebbe principalmente, con l’apprendimento ambientale e la formazione, quindi pure decenni se non anche secoli e millenni di cultura e confessioni, di tutta evidenza questi anche divisori tra i due sessi. Però, noi viviamo in una società civile e occidentale, in cui, per fortuna, certi principi di uguaglianza e parità, si vuole che vadano sempre più affermandosi. Sicché una eguale rappresentanza di donne in politica sarebbe sinonimo di tale evoluzione, moderna e umana. Il contrario, come appena visto in queste elezioni in Sicilia, sembra eloquente di una sorta di regressione mentale collettiva. Nella grande guerra e nella seconda, ci dicono gli storici, le donne ebbero una rilevanza notevole: nella prima entrando per la prima volta nelle fabbriche poiché gli uomini erano al fronte; nella seconda andando esse stesse a combattere. Una volta finite le due guerre, per delle ancestrali concezioni culturali e confessionali, le donne sono state ridimensionate ai secolari ruoli. Di solito il parametro soggettivo per comprendere la civiltà di una Nazione o di una comunità, è osservare la condizione femminile e, per fortuna, si vive in Italia e in Europa, specialmente per una donna, nondimeno, fossi per le donne, non abbasserei ugualmente l’attenzione”.