Non si sono fermati in questa settimana gli arrivi di migranti in Sicilia a Lampedusa seppure da qualche giorno il cattivo tempo ne ha rallentato il flusso tanto che ieri è approdato un solo barchino con 35 persone: sulla barca di 7 metri, partita da Sfax in Tunisia all’alba di sabato, c’era anche un minore. La Guardia costiera tunisina avrebbe bloccato in questi giorni 12 barche pronte a partire per Lampedusa.
Solo nella notte tra il 29 e il 30 aprile sono 299 i migranti a bordo di 6 diverse imbarcazioni salvati dalle motovedette della Guardia costiera e Guardia di Finanza. Nella giornata del 28 sono 12 gli approdi a Lampedusa con un totale di 611 persone. Tutti sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove all’alba c’erano oltre 2000 persone a fronte di 400 posti previsti.
Ci sono stati purtroppo anche dei naufragi. Due giorni addietro un barchino di 7 metri è affondato, durante la notte, in area Sar italiana. Quarantasei i migranti, fra cui 13 donne e 7 minori, salvati dai militari della motovedetta Cp319 della Guardia costiera e sbarcati poco prima di mezzanotte e mezza a molo Favarolo di Lampedusa. Vi sarebbero però anche tre dispersi, tra cui la mamma di un neonato. E sono in corso le ricerche in mare aperto. I naufraghi, originari di Guinea, Costa d’Avorio, Camerun e Gambia. Hanno riferito di essere partiti da Sfax, in Tunisia, alle ore 21 di venerdì scorso e d’aver pagato 2mila dinari per la traversata.
Nel frattempo, come prevede il piano di ridistribuzione del ministero dell’Interno, proseguono i trasferimenti per svuotare l’hotspot dell’isola: 90 sono partiti con il pattugliatore delle Fiamme gialle e 180 partiti con il traghetto di linea per Porto Empedocle.
Oggi, a bordo della nave militare Vega, 500 migranti saranno trasferiti dallo hotspot di Lampedusa a Reggio Calabria dove il coordinamento della Prefettura ha già predisposto i servizi di accoglienza. Nella stessa giornata un primo gruppo di questi, composto da oltre 150 persone, sarà trasferito in altri territori, come l’Emilia Romagna e la città di Firenze.
Tutti i nuovi arrivati trasferiti sul territorio italiano sono sottoposti a controlli amministrativi, di sicurezza e sanitari. Protezione civile, Croce rossa, operatori delle Ong e il Coordinamento diocesano sbarchi vengono attivati per sostenere le locali Prefettura e Forze dell’ordine.
Al centro di accoglienza di Lampedusa tuttavia la situazione rimane sempre critica per il sovraffollamento che spesso si genera improvvisamente a seguito di numerosi arrivi.
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