Ieri pomeriggio, in piena campagna elettorale per le Europee dell’8 e 9 giugno in Italia, è stato firmato il rinnovo del contratto collettivo di lavoro 2019-2021 dei circa 12 mila dipendenti regionali che si applica a tutti i dipendenti regionali del comparto non dirigenziale, degli enti e delle società collegati alla Regione. A darne notizia sono unitariamente le segreterie regionali dei sindacati rappresentativi Cisl Fp, Cobas Codir, Fp Cgil, Sadirs, Siad Csa, Ugl Autonomie e Uil Fpl dopo averlo sottoscritto presso la sede dell’Aran Sicilia guidata dal commissario straordinario Accursio Gallo.
Rinnovato il contratto di lavoro con aumenti e promozioni per i dipendenti regionali
I dipendenti avranno un aumento mensile degli stipendi che varia da 61,82 per la categoria economica più bassa a 145 per la categoria economica più alta. Per le categorie A l’aumento medio è di circa 65 euro. Per le categorie B l’aumento medio è di circa 76 euro. Per le categorie superiori l’aumento medio è di 100 euro per le categorie C e di circa 120 euro per le categorie D. Il rinnovo prevede a possibilità di ottenere promozioni e nuove funzioni, tanto che il Governo regionale ha stanziato altri 3,5 milioni per finanziare questi scatti di carriera. I sindacati avevano chiesto un passaggio automatico per i circa 4500 dipendenti dei livelli inferiori (nella pubblica Amministrazione: A e B), mentre al momento il Governo regionale ha mantenuto la linea iniziale di consentire la promozione per circa mille dipendenti con concorsi interni. I sindacati tuttavia hanno richiesto l’immediata attivazione delle procedure che sarà oggetto di ulteriore seguente trattativa. Il contratto prevede anche un nuovo livello di dipendenti cosiddetti di elevata professionalità. Le organizzazioni sindacali fanno sapere che questo rinnovo riguarda il precedente periodo e che adesso si deve aprire la trattativa per quello 2022-2024.
Rinnovato il contratto di lavoro con aumenti e promozioni per i dipendenti regionali
Tra gli elementi maggiormente qualificanti del contratto vi sono la previsione del sistema di classificazione del personale previsto nello Stato con tre aree professionali in luogo delle quattro categorie e l’introduzione della nuova area delle elevate professionalità (Ep). Il nuovo sistema, in linea con la disponibilità delle risorse stanziate con la recente legge di bilancio 2024, consentirà di avviare a breve significativi percorsi di carriera con l’attivazione delle progressioni verticali, dopo anni di cristallizzazione nelle categorie di appartenenza. Tra le disposizioni da segnalare, anche la previsione di congedi per un massimo di 90 giorni lavorativi per le donne vittime di violenza che risultino inserite in percorsi di protezione.
Rinnovato il contratto di lavoro con aumenti e promozioni per i dipendenti regionali
«La firma di oggi pomeriggio all’Aran è il segno tangibile dell’attenzione del mio governo verso i dipendenti della Regione Siciliana. Finalmente, dopo cinque anni di attesa, potranno godere di nuove condizioni giuridiche ed economiche a riconoscimento del loro lavoro ed essere al pari di tutti gli altri dipendenti pubblici d’Italia. Ringrazio il commissario dell’Aran Sicilia, l’avvocato Accursio Gallo, per l’impegno profuso nel raggiungimento di questo traguardo atteso da tempo». Lo afferma il presidente della Regione Renato Schifani, commentando la firma della pre-intesa tra Aran Sicilia e organizzazione sindacali per il rinnovo del Contratto collettivo regionale di lavoro dei dipendenti del comparto della Regione Siciliana (Ccrl 2019-2021).
Le trattative, svolte tra l’Aran Sicilia e le organizzazioni sindacali, sulla base delle indicazioni formulate dal governo regionale, colmano un ritardo, rispetto agli altri comparti del pubblico impiego, che non era più accettabile, ha più volte evidenziato l’assessore regionale alla Funzione pubblica e autonomie locali Andrea Massina «Ringrazio i sindacati e il commissario dell’Aran per il lavoro svolto e l’intesa raggiunta. Gli spazi di manovra che le leggi vigenti ci consentivano non erano ampi. Abbiamo fatto il massimo – dice l’assessore regionale – modificando il sistema di classificazione sul modello di quello del comparto dei ministeri. Una base di lavoro necessaria che ci consente di avviare un sereno confronto per il contratto 2022-2024 nel quale cercheremo di operare interventi più incisivi sia riguardo le progressioni di carriera sia sulla riorganizzazione complessiva del personale che soffre oggi di una cristallizzazione nei ruoli. Occorre operare una concreta revisione del sistema che tenga in debita considerazione le competenze maturate dal personale, spesso costretto in ruoli anacronistici, la normativa vigente e i numerosi pensionamenti che hanno determinato, in taluni uffici, un sovraccarico di lavoro».
«Si tratta di strumenti – sottolinea Messina – che consentiranno di valorizzare il merito e le professionalità acquisite dai dipendenti in servizio, rendendo, inoltre, maggiormente stimolante, anche per chi si approccia per la prima volta al lavoro pubblico, l’accesso all’impiego che potrà offrire percorsi di crescita professionale. In questa logica vanno letti anche gli articoli relativi alle posizioni organizzative e professionali che consentono di valorizzare i dipendenti che svolgono incarichi di responsabilità».
Rinnovato il contratto di lavoro con aumenti e promozioni per i dipendenti regionali
“Riteniamo questo un importante risultato, considerati gli attuali limiti normativi ed economici sulla riclassificazione”. Peraltro, a distanza di oltre un anno e mezzo di ritardo, rispetto a tutti gli altri comparti del pubblico impiego, la firma era un atto dovuto. Adesso, occorre imprimere una forte accelerazione sull’attuazione del nuovo ccrl e proiettarci verso Il prossimo. Con il rinnovo il comparto si avvicina all’equiparazione giuridica del Ccnl delle Funzioni Centrali, cioè dei ministeri, degli enti e delle agenzie dello Stato” hanno dichiarato in un comunicato i sindacati Cisl Fp, Cobas Codir, Fp Cgil, Sadirs, Siad Csa, Ugl Autonomie e Uil Fpl.
I sindacati richiedono subito l’attivazione delle procedure per la riforma dell’ordinamento professionale “Non possiamo più attendere ritardi sull’avvio delle procedure di riclassificazione – affermano aggiungendo – Finalmente i fondi sono stanziati e non ci sono più alibi. Chiediamo che si proceda all’attivazione delle procedure per consentire le progressioni verticali del maggior numero di dipendenti possibili per dare il giusto riconoscimento ai tanti dipendenti che svolgono compiti di inquadramento superiore rispetto alle mansioni loro affidategli. Non ne hanno bisogno solo i lavoratori – e proseguono i sindacati – lo richiede il funzionamento della macchina amministrativa che può solo trarre benefici dal giusto riconoscimento ai lavoratori”. Sul tema le organizzazioni rincarano la dose “I futuri concorsi prevedano una riserva dei posti per valorizzare maggiormente chi è già in amministrazione e che possiede professionalità e titoli”.
Positiva la valutazione delle sigle sul potenziamento dell’istituto delle posizioni organizzative e sull’introduzione dell’area delle elevate professionalità “Quest’ultimo è un istituto che nel resto di Italia inizia a essere attuato e che va nella direzione di una pubblica amministrazione capace di valorizzare le competenze e più efficiente nell’organizzazione. Una pubblica amministrazione, come la Regione Siciliana, fondamentale per la tenuta e il rilancio economico dell’Isola, d’altra parte, non può essere basata su un ordinamento professionale decontestualizzato e lontano dalle esigenze del futuro”.
Le organizzazioni sindacali valutano positivamente l’azione posta in essere dall’assessore Andrea Messina e dal commissario dell’Aran Sicilia, Accursio Gallo “Il commissario Gallo – spiegano le O.S. – ha manifestato apertura al confronto e gli va riconosciuto il merito di aver sopperito alla assenza del comitato direttivo ed alle gravi carenze d’organico. Dell’assessore Andrea Messina abbiamo apprezzato l’onestà intellettuale con cui ha sempre rappresentato gli invalicabili limiti, dettati dalle norme vigenti. Adesso però – rilanciano i rappresentanti dei lavoratori – non si può più rinviare il rinnovo del comitato direttivo dell’agenzia di negoziazione per recuperare tutti i ritardi che si sono accumulati. Vogliamo solo ricordare, infatti – concludono – che il nuovo Ccrl nasce vecchio dato che si sta già per concludere il triennio 2022-2024 e che i lavoratori hanno diritto a vedere adeguato il proprio potere d’acquisto”.