I dati dell’indagine sulla Qualità della vita, realizzata da Italia Oggi e ItalCommunications, come ogni anno è l’immagine (amara) di una Nazione al solito spaccata, con le province del Centro-Nord tutte ai primi posti e quelle del Sud agli ultimi. La ricerca ha anche confermato “la frattura tra il Centro Nord, più performante e resiliente, e l’Italia meridionale e insulare, caratterizzata da una persistente vulnerabilità”.
Sicilia. Terra e clima impareggiabili, a fondo per qualità della vita
Un vero e proprio disastro socio-economico soprattutto per le città siciliane e calabresi. Il rapporto realizzato in collaborazione con l’Università “La Sapienza” di Roma e giunto alla sua XXV edizione, vede prima in classifica la provincia di Bolzano, sul podio Milano e Bologna. Partendo dal basso della classifica al 107° posto c’è Crotone, quindi Caltanissetta 106ª, poi Messina 105esima. Prima delle siciliane è Ragusa (ma all’88° posto), quindi Trapani (93ª), Palermo (98esima), Enna (100ª), seguiti da Siracusa, Catania, Agrigento.
Sicilia. Terra e clima impareggiabili, a fondo per qualità della vita
I posti in alto nella graduatoria vedono al terzo posto c’è Bologna che riconferma la medaglia di bronzo dello scorso anno mentre al secondo posto c’è Milano (nella foto) che nel 2022 era arrivata quinta. Il capoluogo lombardo è arrivato però ultimo nella categoria reati e sicurezza. Il primo posto se lo aggiudica Bolzano, dopo la medaglia d’argento dello scorso anno. Le province e città metropolitane centro settentrionali appartenenti al cluster “metropoli”, viene sottolineata una “forte ripresa” negli ultimi due anni. Tendenza “post-Covid” che è ben rappresentata “dal secondo posto del capoluogo lombardo, dai dati di Bologna e Firenze, ma anche dalla performance di Torino (nella foto), 31ª in classifica, e Roma,33ª, che scalano una ventina di posizioni rispetto al 2022”.
L’OPINIONE
In Italia e specialmente in Sicilia, siamo ammorbati da una propaganda (in modo palese quanto edulcorato, assoldata o allineata) dove tutto appare come in positivo per la Maggioranza politica di turno. Negli ultimi anni con l’avvio del Pnrr ci dicono e ci diciamo che saremo quasi un eldorado del Mediterraneo; si spargono a pioggia i soldi dei contribuenti (per soddisfare, da destra a sinistra, le risapute orde di codazzi elettorali) così garantendo la stabilità socio-governativa; si aumentano le remunerazione (seppure a fronte della nota incancrenita accidia) nel sistema pubblico-politico per incentivare la produttività; si distribuiscono appalti (senza più controlli sui soldi e sulle opere) per fare lavorare le aziende; addirittura è divenuto così preponderante il ‘panem et circenses’ (a suon di fondi pubblici) che i sindaci lo inseriscono nelle loro relazioni annuali; e poi sermoni e consigli (ma ai cittadini) in convegni, monologhi e cosiddetta (stantia quanto mistificata) cultura (sovvenzionata). Insomma, dovremmo essere, quanto meno, un gradino migliorati come qualità della vita: quella che s’intende in un paese civile, occidentale e democratico.
Invece la Sicilia continua ad affondare (almeno per chi può -ancora- e vuole vedere) e particolarmente alcune sue città. La trasversale “collettrice umana” di vecchi e giovani-vecchi (senza distinzione di genere) con rispettive pletore di opportunisti (‘servi felici’) che da decenni notoriamente infesta il sistema pubblico-politico, sta di tutta evidenza lentamente affogando la nostra Nazione e particolarmente la Sicilia. Tutto costituzionalizzatosi, per carità (le leggi se le fanno LORO stessi nei Parlamenti per se medesimi, familiari, amici, compari e innumerevoli cerchie).
La domanda resta sempre quella solita: COME SE NE ESCE ? Come si può depurare questo annoso mare ormai imputridito di: corruzione, concussione, connivenza, commistione, spartizione, ipocrisia, magniloquenza, mafiosità, mercimonio, mistificazione, propaganda, servilismo, assoggettamento, omertà, nonché una conseguente annosa legislazione affastellata, confusa, incerta e quindi per effetto una giustizia editorialista, farraginosa, tartaruga. Forse non a caso, un parallelo degrado, incuria, delinquenza e criminalità organizzate, ringraziano.
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