Intervento del deputato di Ap, dopo il finanziamento del Minambiente di 12 milioni
Dopo il finanziamento di 12 milioni da parte del Ministero dell’Ambiente per la riconversione di Monte Calvario di Biancavilla, sito da cui si è propagata su tutto il territorio la fibra di fluoroedenite, minerale killer simile all’amianto, responsabile di oltre 50 morti per mesotelioma pleurico, il deputato regionale, ormai a fine mandato, di Ap Nino D’Asero ha diramato una nota che pubblichiamo integralmente.
Emergenza amianto a Biancavilla, non si abbassi la guardia
«Bene il finanziamento del Governo da 12 milioni di euro per la bonifica di Monte Calvario ma anche la Regione faccia la sua parte con lo speciale Ufficio Amianto istituito presso la Protezione civile”. Sull’emergenza fluoroedenite – sottolinea il parlamentare – bisogna sempre tenere alta l’attenzione perché le conseguenze disastrose, connesse alla presenza nell’aria delle fibre di questo minerale killer, purtroppo continuano a pagarle i cittadini e sono sotto gli occhi di tutti: decine gli abitanti colpiti dal mesotelioma pleurico, grave forma tumorale dovuta proprio alle inalazioni di amianto. Come abbiamo più volte ribadito, nonostante l’importantissima azione di bonifica, il problema ancora esiste e va sempre monitorato e studiato, per questo mi sono battuto negli anni per l’istituzione dell’Osservatorio sui tumori.
Accanto a questo – prosegue il deputato originario del centro etneo – ho fortemente sostenuto la legge regionale sull’amianto e mi sono impegnato per ottenere l’istituzione presso l’ospedale del registro sui tumori e l’inserimento di Biancavilla nel progetto aree a rischio, finanziato dal fondo nazionale, assieme a Gela, Priolo e Milazzo. Traguardo questo raggiunto qualche anno fa, dopo mesi e mesi di lavoro. Adesso ci aspettiamo – conclude D’Asero – che anche lo speciale organismo regionale inizi a produrre risultati e che tenga i riflettori accesi sulle gravi conseguenze connesse all’esposizione a queste pericolose fibre, continuando a monitorare in modo permanente, e non più episodico, il problema che solo a Biancavilla ha già causato una sessantina di morti».