Il medico legale che sta eseguendo l’autopsia avrà 90 giorni di tempo per presentare il referto. “Elementi inconfutabili” sull’identità della vittima i residui di maglietta chiara ritrovati sul corpo
A quasi 10 giorni dal rinvenimento, continua a rimanere avvolto nel mistero il cadavere di via del Trebbiatore di Biancavilla, ritrovato nel primo pomeriggio di martedì 4 ottobre in un terreno incolto, al confine fra il comune pedemontano ed il territorio di Santa Maria di Licodia. Da sabato scorso è al lavoro il medico legale Orazio Cascio (lo stesso intervenuto sul luogo del ritrovamento per l’ispezione cadaverica) che avrà 3 mesi di tempo per redigere il referto autoptico.
Dall’esame del dna sui resti in avanzato stato di decomposizione, e in parte scheletriti a causa degli agenti atmosferici e per il morso degli animali (soprattutto cani), si attende una risposta sull’identità dell’uomo di via del Trebbiatore. Non c’è ancora certezza se si tratti del 29enne Daniele Cancemi, scomparso dalla sua abitazione di Santa Maria di Licodia il 30 agosto scorso, o dell’adranita 38enne Nicola Ciadamidaro (che manca da casa da giugno), o di altra persona ancora.
L’unica certezza è che il cadavere è di un uomo non anziano. Residui di maglietta chiara indossati dalla vittima, sarebbero stati definiti dagli inquirenti come «elementi inconfutabili» che lascerebbero pochi dubbi sull’identità del corpo, anche se ad oggi viene mantenuto da parte loro il massimo riserbo.
Il responso è atteso dalla famiglia di Daniele, rappresentata dall’avvocato Roberta Fava. Restano per il momento indagati i due licodiesi di 38 e 25 anni, che hanno ricevuto un avviso di garanzia per sequestro di persona e omicidio (rileggi l’articolo). I due sono difesi dagli avvocati Luigi Cuscunà e Alfonso Abate. La puntata di ieri sera del programma di Raitre “Chi l’ha visto” non ha trattato il caso Cancemi, come molti si attendevano. Del cadavere di via del Trebbiatore, si occuperà il prossimo numero di “Giallo” settimanale di Cairo Editore.