I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Catania hanno denunciato a piede libero un 18enne con precedenti di polizia e un 16enne, entrambi catanesi, per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale.
Alle 2 circa di notte, la “gazzella” dell’Arma, nel corso della sua attività di pattugliamento volta a prevenire la commissione dei reati e garantire il “pronto intervento” in caso di necessità, stava percorrendo viale Artale Alagona, a nord del quartiere Ognina, quando l’equipaggio ha rivolto l’attenzione su una Smart For Two grigia, con a bordo due giovani, che, oltre a viaggiare ad alta velocità superando altri veicoli, si era addirittura immessa “contromano” nella corsia opposta.
La notevole pericolosità di quella sconsiderata e irresponsabile condotta di guida ha, ovviamente, indotto i militari ad attivare i dispositivi luminosi e sonori per far sì che il conducente della Smart fermasse immediatamente la marcia del veicolo. Per tutta risposta però, invece di fermarsi “all’ALT” dei Carabinieri, il guidatore della vettura ha iniziato ad accelerare ancora di più, inoltrandosi nel quartiere “Picanello”. È scattato l’inseguimento poi conclusosi in via Gabriele D’Annunzio angolo via Musumeci, quando la Smart ha urtato frontalmente un’Audi A3 parcheggiata.
Nonostante l’impatto, il conducente della city car ha tentato di fuggire a piedi, ma è stato raggiunto cento metri più avanti dal Carabiniere capo pattuglia mentre nello stesso momento il passeggero, che si è poi scoperto essere un minorenne, è stato tempestivamente bloccato dall’altro militare mentre si trovava ancora nell’abitacolo della Smart.
Messi i due in sicurezza, i Carabinieri hanno avviato gli opportuni accertamenti, appurando come il conducente, di appena 18 anni, non avesse mai conseguito la patente di guida e quindi, per tale motivo, era scappato alla vista della “gazzella” mettendo a repentaglio la sua vita, quella del minorenne che era con lui e quella degli altri utenti della strada. I due ragazzi sono stati denunciati per resistenza a Pubblico Ufficiale in concorso tra loro e dell’accaduto sono stati informati i magistrati della Procura Ordinaria e della Procura per i Minorenni di Catania.
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