Il report Eurostat del 20 ottobre c.a. evidenzia una situazione che dovrebbe preoccupare in merito alla condizione finanziaria del 63% delle famiglie italiane della classe media e meno abbiente che non arriverebbero serenamente, le prime a fine mese e le seconde neanche alle prime settimane. Invece sul resto d’Europa, la percentuale di famiglie che ha dichiarato almeno qualche difficoltà a far quadrare i conti nel 2022 è meno di un quarto, in particolare in Svezia, Germania, Paesi Bassi, Finlandia e Lussemburgo, al contrario di altre Nazioni che stanno peggio dell’Italia, quali Bulgaria (80,3%) e Grecia (89,6%). Il Bel Paese in questa graduatoria è comunque agli ultimi posti in Europa superando in negativo Francia, Polonia, Spagna e Portogallo. La media europea è di 45,5%.
SINTESI SITUAZIONE EUROPEA
Il report di Eurostat ha valutato sei parametri nella capacità di arrivare a fine mese inclusi tra il molto facilmente fino a grandi difficoltà. Rispetto agli anni precedenti, tra il 2021 e il 2022 la percentuale di famiglie in grado di arrivare a fine mese molto facilmente o facilmente è diminuita, passando dal 27,3% al 24,1%, segno che la crisi economica (per diversi fattori, quali guerre, inflazione, aumento dei costi energetici) è in crescita in Europa, seppure le famiglie che incontra grandi difficoltà ad arrivare a fine mese sono lievemente diminuite passando dal 7,0% al 6,8% (questo dato riguarda sempre la media europea). La percentuale di famiglie che arrivano a fine mese abbastanza agevolmente è cresciuta dal 29,6% al 30,3% (in sostanza i benestanti sono più ricchi) mentre il tasso di famiglie che dichiara particolari difficoltà oppure pressoché totali problematicità è aumentata dal 36,0% al 38,7%.
L’OPINIONE
Il 2023 non è di tutta evidenza certo migliore dell’anno precedente. La Premier sin dal suo insediamento l’anno passato ebbe a ripetere una frase: “Non ci sono soldi”. Anche quest’ultima finanziaria appena approvata è sinonimo di una grande difficoltà economica della Nazione, tanto che si è dovuto ricorrere al cosiddetto “scostamento di bilancio” ovverosia altro debito pubblico. Pertanto non mancheranno ancora le difficoltà per le famiglie medie e meno ambienti, soprattutto per quella maggioranza di popolazione italiana e immigrata che non essendo dipendenti pubblici bensì avendo attività proprie o lavorando per aziende private, oppure proprietari di piccoli beni, si vedono da un lato tartassate con imposte e tasse per mantenere gli elefantiaci apparati e pletore di Stato, Istituzioni, Regioni, Città metropolitane, Comuni ed Enti vari e, per un altro verso, non hanno le garanzie granitiche che ci sono nel pubblico (di tutta notorietà quanto altrettanto dissimulato, la primaria causa del risaputo annoso disservizio cronico in ogni settore e livello di quest’ultimo). E già aleggia, anche se piuttosto mitigato dalla accomunata, trasversale, propaganda politica, il dubbio del dopo Pnrr.
Seguici su tutte le nostre piattaforme social cliccando questo link https://linktr.ee/yviitv e rimani sempre aggiornato